Borgo San Dalmazzo – Domenica 31 ottobre, nel corso del programma televisivo “A sua immagine” (in onda su Rai Uno dalle 10.30 alle 13), verrà trasmessa un’intervista in diretta con padre Massimo Miraglio, missionario camilliano, originario di Borgo, che da una quindicina d’anni vive ed opera a Jérémie, nella martoriata Repubblica di Haiti. Dopo il terremoto del 14 agosto, che ha lasciato una scia di morti e distruzione, la situazione nell’isola centroamericana è ogni giorno più drammatica.
Scrive padre Antonio Menegon, dell’associazione Madian Orizzonti di Torino che sostiene l’opera dei missionari camilliani nel mondo: “I confratelli camilliani da Haiti ci parlano di una situazione sempre più drammatica non solo per il terremoto del 14 agosto e per i disastri causati dal passaggio della tempesta Grace, ma soprattutto per l’aggravarsi della violenza e lo spadroneggiare delle bande armate che ormai hanno preso il sopravvento e che di fatto governano il Paese.
Non solo nella Capitale, ma questa tremenda realtà si sta espandendo anche in altre città; i giovani, addirittura, si arruolano nelle bande armate come se fosse un lavoro qualsiasi. Il Governo è inesistente, le forze di polizia non riescono più a controllare la situazione, e insieme alla violenza continua imperterrita la piaga dei sequestri di persona. Proprio in questi giorni sono stati sequestrati 15 missionari americani e 2 bambini. La corruzione è ovunque. Le frontiere sono chiuse e gli haitiani cercano di scappare dal Paese ma vengono sistematicamente respinti da tutti.
La situazione nelle strade è difficile: uscire di casa è rischioso anche per gli approvvigionamenti più importanti, come alimentari, gasolio o farmaci; iniziano a scarseggiare le scorte di ossigeno, mentre è in aumento l’epidemia di Coronavirus.
Le due strade che collegano il Paese, una al Nord e una al Sud sono da mesi bloccate dai banditi e quindi è rischioso viaggiare e trasportare merci perché la normalità è essere aggrediti”.
I sequestri di persona sono la maniera più efficace per le bande per procurarsi denaro e così fornirsi di altre armi, in un circolo vizioso che le autorità non possono e probabilmente non vogliono spezzare. La sicurezza di chi opera sul posto è ogni giorno a rischio. Dopo il terremoto ad Haiti è arrivata una terza ondata di Covid molto forte: negli ospedali le scorte di ossigeno sono al lumicino, il Paese è ridotto allo stremo.