Saluzzo – Con l’accusa di aver venduto droga ad una minorenne è stato processato al tribunale di Cuneo M.O. un giovane marocchino residente a Saluzzo, che una sera di ottobre del 2019 venne fermato dai carabinieri insieme ad altri 7 ragazzi mentre fumavano dell’hashish.
Tutti i giovani vennero portati in caserma; tra loro c’erano anche dei minorenni e proprio uno di questi, una ragazza, riferì di essersi rivolta all’imputato altre due volte per comprare del fumo. Quella sera fumavano insieme passandosi lo spinello e la ragazza lo ha riferito sia ai carabinieri che in aula ai giudici, convinta che quello fosse consumo di gruppo.
L’accusa contestava invece che, essendosi lei rivolta all’imputato più di una volta per avere dell’hashish, anche se poi il consumo avveniva insieme, si configurava il reato di spaccio di sostanze stupefacenti. In tribunale ha testimoniato anche il direttore della Caritas, che da molti anni conosceva la madre del ragazzo; ai giudici ha riferito di aver parlato con il giovane proprio in seguito alla preoccupazione manifestata dalla donna per via delle cattive amicizie del figlio, finito in un giro dove circolava la droga.
Al termine dell’istruttoria l’accusa ha chiesto una condanna ad 1 anno e 4 mesi di reclusione e 1800 euro di multa, la difesa ha contestato la continuità nell’attività di spaccio, essendosi tratto solo di tre episodi. Il collegio dei giudici, riconoscendo la colpevolezza del giovane ma rigettando l’aggravante della continuità, ha condannato M.O. a 7 mesi di reclusione e 300 euro di multa.