É un Ferragosto all’insegna dell’aumento dei prezzi quello che sta vivendo l’Italia in questi giorni. Secondo l’Ansa, nel 2021 i prezzi di prodotti e servizi relativi alle vacanze sono aumentati in modo consistente rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Tra i fattori che segnano un andamento al rialzo si trova il carburante. Secondo le stime MISE (Ministero dello sviluppo economico) la benzina è aumentata del 18,6% e il gasolio del 17,6% rispetto al 2020, che si traduce in +1,657 euro al litro per la prima e 1,510 euro per il secondo. La conseguenza di questo rincaro si riflette a cascata nel costo complessivo della vacanza per una famiglia italiana: quest’anno si spende in media 100 euro in più durante la villeggiatura, tra costi di spostamento e di permanenza. Nello specifico, si è registrato un +17% dei prezzi nei villaggi turistici e un +3,8% in alberghi e strutture ricettive (fonte: Codacons).
Aumenta il listino prezzi anche dei ristoranti nei luoghi di villeggiatura. Un +2% che arriva fino a +10% nelle località a forte vocazione turistica. Il costo di biglietti aerei e dei traghetti registra un incremento; gli italiani hanno pagato un 17% del prezzo in più di quello medio del 2020.
Nonostante questi rincari, i cittadini hanno continuato ad andare in ferie, il che è un segnale di fiducia. In particolare, dai recenti dati di Confcooperative Cuneo (sintetizzati in questo articolo di ieri, sabato 14 agosto), l’estate 2021 ha registrato un impennata di presenze nei rifugi montani. La crescita dell’Indice dei prezzi al Consumo è un processo fisiologico per l’economia dopo un periodo di crisi, ma l’affluenza nelle strutture montane fa riflettere sulle possibilità che gli utenti hanno di invertire la rotta e avviare la ripartenza.