Cavallermaggiore – Il punto ideale di partenza per la visita della città di Cavallermaggiore si trova a metà della bella e porticata via centrale: è il palazzo cinquecentesco della famiglia Garneri, oggi sede del Municipio. Nella sala ex-consiliare (ora sede degli Uffici Demografici) del Palazzo rinascimentale si possono ammirare il soffitto in legno a cassettoni con grosse travertature lavorate e il camino in bardiglio di Barge. Al centro spicca lo stemma dei Garneri con il motto “A Dieu Servir” datato 1590. Nel cortile loggiato c’è il pozzo che proviene dalla Motta San Giovanni. Sulla pietra che chiude il pozzo è scolpito un albero di gelso: è il più antico documento raffigurante queste colture giunto fino ad oggi. Uscendo sulla via principale si può ammirare la Torre Civica la cui costruzione iniziò nel 1564 su progetto di Battista Filippi e terminò nel 1581. In altezza misura 28,60 metri ed è dotata di un orologio e di una cella campanaria tuttora usata per annunciare eventi di vita cittadina. Restaurata nell’anno 2000 ha riportato alla luce le antiche decorazioni di W.L. Salis. Proseguendo lungo i portici e nelle strette vie limitrofe si possono scoprire numerose chiese, confraternite e palazzi storici che catturano immediatamente lo sguardo e meritano di essere ammirate.
Durante un tour della città sono tre le confraternite a cui merita sicuramente una visita: la Chiesa di San Bernardino e la Confraternita dei Battuti Bianchi, la Confraternita della Misericordia o dei Battuti Neri e la Confraternita di San Rocco. La Chiesa di San Bernardino o dei Disciplinanti Bianchi è un capolavoro, nel quale si combinano l’estro di Francesco Gallo (pianta ellittica, cupola gigantesca) e gli straordinari effetti dei frescanti, i fratelli Pozzo. Oltre alla pregevole forma architettonica, sono presenti pitture, statue dei migliori scultori in legno del ’700 e numerosi paramenti sacri non secondi ad altri in Piemonte. Da ammirare all’interno anche lo splendido coro ligneo risalente al primo ’600 e numerosi oggetti di arte sacra. La Confraternita dei Battuti Neri fu eretta nel 1490 con bolla di Innocenzo VIII con lo scopo di assistere e dare sepoltura ai condannati a morte. La costruzione della chiesa dei confratelli iniziò nel 1654 su disegno di Giovanni Maria Castelli mentre la facciata fu eseguita nel 1766. La facciata è opera grandiosa costruita con mattoni a vista. All’interno la confraternita conserva numerose opere scultoree barocche del Clemente, del Plura, del Perucca, del Bernero. Significativa è la Deposizione attribuita a Giovanangelo Dolce. Lungo la via principale si trova invece la Chiesa della Confraternita di San Rocco costruita a partire dal 1681 su progetto di Giovenale Boetto. L’interno della chiesa, molto semplice, è arricchito da un coro e da preziose statue.
A chi desidera intraprendere una visita lungo i percorsi della fede si consiglia di visitare il Santuario della Madonna delle Grazie, la Chiesa di San Pietro, la Chiesa di Santa Teresa, la Chiesa di San Sebastiano, la Chiesa dei Santi Michele e Pietro e la Chiesa di Santa Maria della Pieve. Inizialmente innalzato dai monaci agostiniani in forme gotiche, il Santuario della Madonna delle Grazie venne ricostruito all’inizio dell’ ‘800 in stile neoclassico. Vi si può ammirare un dipinto raffigurante la Vergine oggetto di devozione da parte dei cavallermaggioresi. Da rimarcare la presenza dell’Immacolata di Jan Claret, pittore fiammingo del ’600 e l’affresco di Giovanangelo Dolce raffigurante San Gerolamo e Paolo eremita. Monumento più antico della città, la Chiesa di San Pietro, eretta fuori dal perimetro della cinta muraria medievale, in stile romanico, consta di tre navate che terminano in absidi. Pare che l’edificio nell’anno 969 fosse stato donato da Arduino il Glabro al monastero benedettino della Novalesa. Sulla facciata si può osservare una data impressa in cifre arabe “1021”. San Pietro, in epoca medioevale ebbe il titolo di parrocchia. Fu soppiantata nel XVI secolo dalla Chiesa di San Michele. La Chiesa di Santa Teresa, costruita nel 1700, presenta una facciata con un pronao a porticato a tre arcate sostenute da lesene. All’interno le pareti sono alleggerite da eleganti lesene e da una decorazione a stucco. La tinteggiatura in bianco e celeste è ancora quella originale. Con effetto scenografico fu eretta, dietro l’altare, un’alzata in tela dal pittore saviglianese Francesco Cuniberti. La chiesa e l’annesso edificio conventuale furono sede dei frati carmelitani fino alla soppressione napolenica. Poco oltre l’antica Porta Sottana, la Chiesa di San Sebastiano era di proprietà dei conti Filippi di Baldissero. Notevoli sono i quadri a tempera dell’altare e delle pareti laterali. Edificata all’inizio del XVI secolo, la Chiesa dei Santi Michele e Pietro si presenta in stile romanico composta da tre navate con pilastri ottagonali che reggono volte a crociera; fu ampliata dal priore Mencio dopo il terremoto del 1887. Al suo interno si possono osservare i dipinti su tela di Giovanni Dolce e di Martino Confini. Di Luigi Morgari, pittore di fine secolo XIX, la Via Crucis, la tela della Sacra Famiglia e vari affreschi. La Chiesa di Santa Maria della Pieve, risalente alla prima metà dell’XI secolo, venne solennemente benedetta nel 1903. Notevole il ciclo di affreschi presente nell’antico campanile gotico a pianta quadrata che risale al ’300 ed ha come soggetto storie di Santo Stefano.