Trinità – Il piccolo Comune di Trinità, con 2.200 abitanti, offre un tour di interesse storico con rappresentative testimonianze di un passato artistico e culturale di particolare fermento ancora poco conosciuto. Palazzi, monumenti e altre opere parlano di ciò che per secoli fu la vita all’interno del paese. Nel cuore del centro storico, in piazza Umberto I balza immediatamente agli occhi del visitatore l’imponente costruzione, opera dell’architetto doglianese Giovanbattista Borra (1750), la chiesa parrocchiale alla quale fanno corona altri importanti costruzioni come il campanile romanico dell’antica parrocchiale (XV secolo) con a lato la palazzina in stile neoclassico del castello (XIX secolo) e la seicentesca chiesa della confraternita che ospita una pregevole tela del pittore cheraschese Sebastiano Taricco. La chiesa parrocchiale, dedicata alla Santissima Trinità, riporta nella volta degli affreschi di Andrea Vinaj, dei Toscano e del Balbo di Mondovì. Sono inoltre custodite al suo interno tele di Felice Biscarda (la Santissima Trinità), dell’Operti di Bra e del Bongiovanni di Pianfei. Antichi e di certo pregio architettonico anche gli altri edifici del concentrico, come l’attuale sede della caserma dei Carabinieri. Sono infine presenti nel capoluogo e nelle frazioni, diverse cappelle: l’Annunziata, San Sebastiano, San Giuseppe, l’Incoronata, la Madonnina, San Giorgio, Santa Lucia e la Madonna delle Vigne.
Nella frazione di San Giovanni Perucca la chiesa parrocchiale dedicata a San Giovanni Battista, rifatta nell’Ottocento e la cappella della Natività di Maria. Ai Molini la cappella dell’Addolorata, alla Savella la cappella di San Bartolomeo. Di notevole importanza il Municipio al centro del paese, del XVII secolo e ristrutturato nel 2000, abbellito con mobili di pregio artistico di stile settecentesco e barocco piemontese. Al suo interno in sala consigliare è possibile ammirare un affresco a freddo di una rarissima “Madonna del latte” di pittore ignoto datata 1200. Sopravvissuto al degrado, è stato tagliato direttamente il muro, nell’impossibilità di staccarlo, e restaurato. Di notevole importanza, fattura ed eleganza la raffigurazione realizzata con pigmenti di origine minerale rimasti nei secoli intatti per chiarezza e intensità di colore. Poche sono le “Madonne del latte”, cioè raffiguranti l’allattamento. Nella sede municipale è custodita una mappa catastale prenapoleonica (XVIII secolo) reduce da un lungo restauro, voluto dall’attuale amministrazione, è stata posizionata nel sottotetto dove sono custoditi i quadri degli antichi e nuovi benefattori e la sala delle mappe. Il documento risale al 1791 e la sua peculiarità è nella dimensione: 6,40 per 2,80 metri. Un vero gioiello che raffigura il territorio trinitese di tre secoli fa. Per accogliere e proteggere al meglio la mappa è stato realizzato un enorme tavolo, per l’esposizione al pubblico. Il ritrovamento del mappale catastale in mezzo a libri antichi è avvenuto per caso a inizio 2000, a colpire sono le straordinarie dimensioni e la realizzazione tutta a mano su diversi fogli di carta in cotone di misure irregolari affiancati uno all’altro. L’inchiostro utilizzato è quello in ferro gallico per la parte perimetrale ma nel corso dei secoli sono state riportate annotazioni in grafite e matita. Per evidenziare le diverse caratteristiche geografiche e delimitare visivamente le proprietà, le destinazioni d’uso e gli edifici principali è stato utilizzato l’acquerello.
Inaugurato il 5 settembre 2010, il Sentiero del Pescatore (interamente segnalato da tabelle) è inserito nei 163 chilometri del percorso CammiNatura. Si sviluppa nel territorio dei Comuni di Fossano, Sant’Albano Stura e Trinità costeggiando le due sponde orografiche del fiume Stura per una lunghezza di 9,5 chilometri e un dislivello di 198 metri. Si tratta di un percorso escursionistico significativo e interessante, fruibile a piedi, in bicicletta e a cavallo. Entusiasmante è il passaggio sulla pedancola del ponte sul fiume Stura della linea ferroviaria Fossano-Mondovì, che sviluppa per 300 metri otto arcate. Interessante è anche il recupero del vecchio sentiero che in passato, nei pressi del ponte della ferrovia sul lato orografico destro, scendeva dalla località Vallone al fiume Stura. Inoltre sono stati recuperati il sentiero che da piazza Vittorio Veneto scende in via Palocca e il passaggio che dal ponte della provinciale 45 sul fiume Stura scende alla stradina. Sono state poi costruite la scalinata in legno del sentiero dei tre archi, che scende dall’area verde della Grande Rossa alla base del ponte della ferrovia, e un’altra scala di legno che permette la discesa sul greto del fiume a Vallone.L’anello di Trinità è un percorso di otto chilometri composto dal 60% di asfalto e 40% di sterrato con una difficoltà media. Partendo dalla centrale piazza Umberto I, si sale per via Salmour fino a incrociare sulla sinistra la stradina campestre di Santa Lucia passando davanti all’omonima cappella. Inoltrandosi sula stradina sterrata si giunge al bivio con la provinciale Trinità-Salmour. Sul lato opposto della provinciale si va a sinistra proseguendo per la strada sterrata della Merla, che in discesa attraversa un bosco di acacie e poi fiancheggia innumerevoli querce alte e statuarie. Svoltando a sinistra si scende nella valletta del torrente Veglia. Si risale sulla stradina sterrata guadagnando l’altipiano della località Savella. Notevole la visuale dell’orizzonte alpino e della grande cappella del 1755 dedicata a San Bartolomeo. Sulla sinistra una via pianeggiante e asfaltata conduce al bivio con la statale 28 e svoltando a sinistra si arriva nell’abitato di Trinità, dall’area verde del parco, e alla rotonda si arriva sul lastricato verso piazza Umberto I.