Vinadio – Lunedì 26 luglio alle ore 15, riapre le porte la Casa del Randiere di Sant’Anna di Vinadio, rinata grazie all’importante progetto di riqualificazione e rifunzionalizzazione “Sant’Anna: un santuario, mille percorsi”, avviato nel 2019 e realizzato grazie al sostegno della Fondazione Crt, nell’ambito del progetto “Santuari e Comunità – Storie che si incontrano”, al contributo di Fondazione Crc e de La Guida e a donazioni private.
La nuova Casa del Randiere – il custode che “vegliava” sul Santuario più alto d’Europa posto a 2.035 m s.l.m. sia d’estate che d’inverno per assistere i viandanti e offrire loro riparo – è stata completamente trasformata al suo interno per ospitare nuove funzioni di incontro, accoglienza e racconto.
La Casa ospiterà al piano superiore una sala polifunzionale adatta ad ospitare eventi e attività per gruppi numerosi, e al piano inferiore uno spazio di memoria e racconto, attraverso un allestimento permanente. Il percorso narrativo ripercorrerà la storia del Santuario di Sant’Anna dalle sue origini fino ad arrivare ai giorni nostri, seguendo le trasformazioni architettoniche del complesso dedicato a Sant’Anna e lo sviluppo storico della devozione delle comunità del territorio.
Una sezione intera dell’allestimento sarà dedicata ai cammini di fede, ricercando nella storia l’origine dei pellegrinaggi tradizionali che ancora oggi uniscono le comunità dei paesi della Valle Stura e non, con una selezione degli ex voto più storici e significativi, che offrono uno spaccato della vita delle comunità valligiane da fine ‘800.
Una parete sarà dedicata interamente al lato più personale e affettivo che lega decine di fedeli al Santuario, attraverso fotografie di famiglia e testimonianze raccolte nei mesi del progetto tra coloro che hanno dato la propria disponibilità a contribuire al racconto collettivo. Una saletta proiezioni accoglierà immagini video delle bellezze naturalistiche e culturali della Valle Stura e le voci di alcuni testimoni legati in modo differente al Santuario e ai sui cammini.
La sala conclusiva del percorso, che un tempo ospitava il bar del randiere, è invece dedicata alle opportunità turistiche offerte dal territorio. Al piano superiore, in quella che era la stanza da letto del randiere, “cuore” della casa e da cui si apre una splendida vista sulla chiesa, il ricordo dell’ultimo Randiere, Lidio Giraudo, affidato alle parole di una delle nipoti e alle fotografie messe a disposizione dalla moglie Angela con la figlia Cristina.