Raccontare la momtagna, un’epoca, quella del Novecento, storie di vita, e paesaggi che cambiano con il passare delle stagioni. “Mountagnes 3 – il paesaggio alpino dei pittori cuneesi del ‘900” è tutto questo. La terza puntata, le altre due negli anni precedenti, della rassegna curata da Carlo Morra conclude un ciclo che ha presentato al pubblico una grande panoramica degli artisti cuneesi o comunque molto legati alla nostra provincia per ragioni di vita e lavoro, che hanno rappresentato la vita in montagna. Non sono solo paesaggi, non sono solo scorci naturalistici, ma sono scene di vita, dalla fatica del lavoro alla festa, dalle ricorrenze alle avversità. Una ricognizione significativa di quel periodo che va dal secondo dopoguerra alla fine del secolo scorso. Un tentativo se non completo piùttosto ampio, di mettere in mostra in maniera così organica protagonisti e opere di quel periodo.
Il lavoro di Carlo Morra è stato particolarmente impegnativo se si considera che si tratta di artisti in taluni casi poco conosciuti e di opere disperse in case private di estimatori, familiari o occasionali acquirenti in anni ormai lontani. Il risultato della sua ricerca esposto a Rittana e soprattutto raccolto in tre distinti cataloghi (il terzo sarà presentato alla fine di questa estate) è consistito in 28 artisti nel 2019, 15 nel 2020 e 22 quest’anno (65 in totale), con in mostra ben 181 opere (54 il primo anno, 80 nel secondo e 47 quest’anno). Ricerca di tutto rispetto che si è concentrata su di un periodo particolarmente vivace sotto il profilo artistico, con grande presenza di premi e concorsi, caratterizzata da una produzione molto popolare che entrava nelle case di molte persone, e da protagonisti a volte eccentrici ma molto conosciuti e localmente seguiti. È tuttavia un mondo che rischia di essere dimenticato e inevitabilmente di scomparire anche se merita di essere ricordato per ciò che ha rappresentato per la nostra provincia: e questo è esattamente l’intento di questa rassegna.
“Ho ritenuto di focalizzare l’attenzione – spiega Carlo Morra – su tanti protagonisti di quel periodo e di quelle vicende. Tra i tanti protagonisti, anche questa volta alcune figure che hanno richiamato l’attenzione in quegli anni sulla loro attività ma, anche, scegliendo tra quelli che non hanno avuto molta visibilità dopo la loro scomparsa per le più svariate ragioni: dalla scomparsa prematura all’operare in maniera più riservata, quasi a non voler mostrare quanto andava facendo per soddisfare soprattutto ad una personale esigenza più che per mostrare le proprie opere in pubblico”.
Gli artisti di quest’anno sono: Gian Battista Barale (Roaschia 1921- Cuneo 1992), Michele Baretta (Vigone 1918 – 1987), Giorgio Bergesio (Marene 1919 – Savigliano 1975), Agostino (Tino) Boglione (Cuneo 1931 – 1997), Renato Camagna (Vercelli 1914 – Saluzzo 2007), Severino Celoria (Ottiglio Monferrato 1926 – Savigliano 1990), Gip Dolla (Cuneo 1892 – 1972),Claude Fouchécourt (Beaune 1932 – Torino 2015), Gianni Gallo (Dogliani 1935 – 2011), Giovanni Ghigliano (Cuneo 1942 – 2003), Mario Giugiaro (Garessio 1908 -1987), Marco Lattes (Cuneo 1914 – Mondovì 1993), Alberto Magnani (Cuneo 1931 – 2021), Nino Marabotto (Cuneo 1923 – 2010), Giuseppe (Beppe) Morino (Savigliano 1926 – Boves 1986), Carlo Prandoni (Torino 1919 – Cuneo 2016), Severino Sabena (Savigliano 1946 – 2013), Bruno Sandri (Alba 1933 – 1999), Basso Sciarretta (Termoli 1921 – Borgo San Dalmazzo 2006), Davide Siccardi (Torino 1916 – Mondovì 1995), Carlo Sismonda (Racconigi 1928 – Cuneo 2011) e Oreste Tarditi (Novello 1908 – 1991).
La mostra insieme a “XX · XX (venti per venti)” e “David Ruff, La forma del cielo” è all’interno dell’ex Canonica, organizzata da Comune di Rittana, Associazione L’Era Granda e Associazione GrandArte ed è visitabile il sabato e la domenica dalle 16 alle 19 o su prenotazione, telefonando allo 0171.72991 o al 335.8386669.