Castelletto Stura – Il paese è in posizione pianeggiante, adagiato sul fianco dello Stura ed è parte del Parco fluviale Gesso – Stura. Del castello, che in origine diede il nome all’abitato, rimangono alcune mura in prossimità della cappella dedicata a Sant’Anna e San Rocco situata sulla strada che sale dall’alveo dello Stura. Altre cappelle sono localizzate nel centro storico, come la Confraternita dei Disciplinanti o di San Sebastiano, detta “Crousà” (secolo XIV). L’interno conserva un grande crocifisso processionale, un pulpito ligneo, l’altare in stucco, un grande coro e cinque tele settecentesche. Di fianco all’altare c’è il casellario (registro ligneo) che risale alla seconda metà del 1700 recentemente restaurato su iniziativa dell’associazione Percorsi; conserva la memoria di 340 nomi di famiglie che offrivano il loro contributo per le opere di carità in favore dei poveri e degli ammalati. In centro paese c’è la parrocchiale dedicata a Maria Vergine Incoronata (fine 1400) con altare settecentesco e cappelle laterali con affreschi di fine Quattrocento. Poco fuori dall’abitato e nei pressi del cimitero è ben conservata la cappella campestre di San Bernardo, probabilmente costruita nel Quattrocento e affrescata dal pittore Mazzucco. Sulla facciata troneggia la figura del santo con ai lati San Giovanni Battista e San Sebastiano, ma è l’interno, piccolo scrigno di arte tardogotica, a stupire con la Madonna con Bambino e Santi sopra l’altare, con le vele della volta raffiguranti storie della passione, e le scene del paradiso e dell’inferno sulle pareti.
In frazione Riforano, a poco più di due chilometri dal capoluogo, si può visitare la chiesa del 1500 dedicata a San Lorenzo. Nel presbiterio campeggiano due grandi tele del 1700 raffiguranti la visione di San Giovanni a Patmos e Sant’Antonio da Padova. Nell’abside una tela seicentesca rappresenta il martirio di San Lorenzo. Gli affreschi della volta raffigurano le virtù e gli evangelisti.Poco distante dalla parrocchiale c’è la “caplota”, ovvero la cappella dell’Addolorata (1845) fatta costruire per volontà della famiglia Viara in segno di devozione alla vergine Addolorata. Il territorio è attraversato da antiche strade, come via Vernarino, forse di epoca romana, che arrivava al guado di Stura, tra Castelletto e Montanera, e quella che porta a Sant’Anselmo, frequentate da ciclisti e pedoni.Il percorso ciclopedonale del Bosco di Sant’Anselmo ha un certo interesse naturalistico, poiché scende lungo la scarpata alluvionale che porta all’alveo del fiume Stura. Entrando nella riserva naturale del Bosco di Sant’Anselmo si ha la fortuna di poter apprezzare l’ultimo lembo di bosco planiziale con gli ultimi esemplari di farnie vecchie di alcune decine di anni, sempre più rare nella nostra pianura e quindi sempre più preziose. Il percorso ciclopedonale di Sant’Anselmo accompagna ciclisti e escursionisti all’interno del Parco fluviale: parte dalla frazione Madonna delle Grazie (Cuneo), si spinge fino all’antico mulino Sant’Anselmo ed entra nella Riserva naturale di Sant’Anselmo, poi termina i suoi 13 km nei pressi del Comune di Castelletto Stura. Il paese rientra nel progetto “Itinerari della salute” con percorsi comunali e intercomunali.