Busca – Busca, città di oltre 10.000 abitanti, è costituita da un centro storico e dalle numerose frazioni circostanti cui, dal 2019, si è aggiunto il territorio di Valmala.
È collocata in una felice posizione geografica, ai piedi della collina morenica che la circonda ad anfiteatro e che, riparandola dai venti freddi, le conferisce un clima mite, apprezzato fin dall’antichità. L’economia verte sul terziario, l’agricoltura e alcune attività artigiane.
Per una giornata all’aria aperta, proponiamo un itinerario alla scoperta delle sue bellezze, con un percorso ad anello percorribile a piedi, in bicicletta (muscolare o e-bike) o in monopattino.
Adatto a famiglie con bambini, l’intero tragitto è comunque interamente percorribile anche in auto.
Il punto di partenza, dove lasciare la macchina e ritrovarsi con gli amici, è il piazzale davanti alla chiesa dei Cappuccini di Busca il cui ex convento, da alcuni anni, ospita la sede del parco – museo dell’Ingenio (visitabile gratuitamente la prima domenica del mese, o in altri giorni su prenotazione contattando il recapito telefonico 346-6020107; sito web: www.ass-ingenium.com).
L’associazione Ingenium, che gestisce il complesso dal 2012, sarà lieta di accogliere i visitatori, facendo scoprire le miniature, i macchinari d’epoca, lo spazio dedicato al cinema, alla fotografia e alla collezione di merletti al tombolo, mentre nel parco si può sperimentare il circuito mini-ferroviario, con un giro sul trenino funzionante per il divertimento dei visitatori, piccoli e grandi.
Proseguendo verso piazza Fratelli Mariano, dopo il ponte, imboccare, sulla sinistra, la strada che porta in collina. A 500 metri, collocato su un poggio che domina la piana ai piedi della valle Maira, si trova il parco Ernesto Francotto, ricco di storia e di fascino. Qui, in epoca romana, sorgevano una torre e un “castrum” che, ampliato a metà del XII secolo, divenne dimora dei marchesi del Vasto (poi Lancia, dal soprannome di Manfredo): di quel castello “superiore” sono rimasti soltanto alcuni ruderi, noti con il nome di Castellaccio.
Del complesso fa parte la cappella di Santo Stefano, sorta alle origini del cristianesimo locale: dell’antico edificio resta la splendida abside affrescata dai fratelli Tommaso e Matteo Biazaci di Busca, la cui bottega di artisti, nel corso della seconda metà del Quattrocento, realizzò oltre una trentina di pitture, ad affresco e su tavola, disseminate tra la pianura cuneese, le valli del Marchesato di Saluzzo e l’antica diocesi di Albenga. La cappella di Santo Stefano è la prima delle cappelle che si incontrano lungo questo percorso; situate per la maggior parte in zona collinare, alcune di esse sono dotate all’esterno di un Qr code, grazie al progetto “Museo Diffuso Cuneese”, che mette a sistema chiese e monumenti attraverso un portale web contenente videoguide in tre lingue (italiano, inglese, francese). Tramite una semplice applicazione scaricabile gratuitamente su smartphone e tablet è possibile accedere al portale e usufruire della guida, in autonomia, direttamente in loco.
Tornando poi verso il centro cittadino, al termine della discesa, imboccare, sulla destra, la stradina che porta al Ponte Stretto, curiosità buschese che merita una deviazione di qualche minuto. In seguito, si può proseguire il percorso costeggiando il muro del parco di Villa Elisa, nota anche come Villa Bafile. L’edificio, oggi di proprietà privata, fu costruito nel 1807 sul luogo dove, dal 1490, sorgeva il convento francescano di Santa Maria degli Angeli.
Giunti all’incrocio con via Mazzini, consigliamo di girare a sinistra verso Madonna del Campanile (seconda cappella dotata di Qr code) al cui esterno è ancora visibile traccia dell’antico muro perimetrale dove è affrescato un trittico con Deposizione e Santi, che rivela lo stile e l’espressività dei fratelli Biazaci di Busca.
Tornando verso via Mazzini, da percorrere tutta, si svolta a sinistra, in via Monte Ollero, e dopo aver superato il palazzetto dello sport, girando a destra in strada regione Braida, all’incrocio, si imbocca a sinistra la strada verso San Quintino. La camminata in via Pes di Villamarina permetterà di raggiungere il Castello e Parco del Roccolo. Ma, prima di avviarsi sulla strada Romantica – inizialmente asfaltata e poi sterrata -, si nota, sulla destra, la piccola e graziosa cappella di San Quintino, costruita sulla primitiva chiesa paleocristiana di Santa Maria di Attissano. L’attuale costruzione risale al 1701 ed è un “gioiellino” di arte campestre che la nuova associazione omonima, costituitasi a fine 2020, si prefigge di restaurare.
Lunghezza del percorso: 8,5 km circa
Tempo di percorrenza a piedi: 3 ore circa (senza i tempi di visita al Parco-Museo dell’Ingenio e al Castello e Parco del Roccolo)