Stroppo – Lasciando la statale 22 della Valle Maira all’ingresso di Stroppo e dopo appena un chilometro, sulla strada per Elva, ecco di fronte la sagoma svettante della chiesa di San Peyre, isolata su uno sperone roccioso a strapiombo sul paese. Fu talmente studiata alla perfezione, questa sua posizione panoramica, che, raccontano le cronache, quando i montanari delle frazioni più alte e sperdute non potevano scendere alla chiesa per le funzioni, il parroco celebrava la messa o il funerale sulla piazzetta davanti all’ingresso e da ogni borgata era possibile seguire il rito, come dalle tribune di un anfiteatro. Dal 1838 la parrocchia è stata spostata più in basso, nella chiesa di San Giovanni Battista in frazione Paschero, che rappresenta l’attuale concentrico di Stroppo. San Peyre è stato edificato in un arco di tempo che va dal XII al XIII secolo e rappresenta pertanto, insieme al San Salvatore di Macra, uno degli edifici sacri più antichi della valle. La costruzione è caratterizzata da una semplice facciata a capanna, col tetto in ardesia sormontato da un piccolo campanile a vela. Sul fondo, nel recinto dell’antico cimitero, s’innalza il maestoso campanile gotico con la sua cuspide ottagonale e le bifore della cella campanaria. Appena entrati, si presentano al visitatore tre navate con diverse absidi e cappelle in cui confluiscono. L’opera di restauro condotta a più riprese fin dagli anni ’50 con la supervisione della Sovrintendenza del Piemonte ha permesso di riportare in luce tutti gli affreschi, compresi quelli ricoperti di calce, e determinare con buona approssimazione, epoca e caratteristiche di esecuzione. Si è così giunti alla convinzione che siano stati quattro gli artisti anonimi che hanno operato a San Peyre. I dipinti più antichi sono nell’abside maggiore e risalgono alla seconda metà del XIV secolo.