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Lunedì 23 dicembre 2024

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Bernezzo: percorsi sulle alture tra natura e storia

Il percorso del “Belvedere” è un mix di storia, cultura, arte e geologia

La Guida - Bernezzo: percorsi sulle alture tra natura e storia

Bernezzo – Il trekking del “Belvedere” è un itinerario semplice, adatto a bambini e adulti, che rientra in uno dei tanti sentieri bernezzesi tracciati e mantenuti da un gruppo di amici. Lungo circa 10 km con un dislivello di 680 metri, percorribile sia in mountain bike sia a piedi, il percorso parte a Sant’Anna di Bernezzo, dove si può parcheggiare nel piazzale antecedente la chiesa settecentesca, che venne eretta a parrocchia nel 1917. Si prosegue poi in direzione Bagot dove cessa la strada asfaltata per iniziare quella sterrata. Lungo il percorso si può notare una miniera di onice (alabastro) sulla destra, dove è presente una scala di ferro e si intravede un foro per l’accesso.

La parrocchiale di Sant’Anna ha al suo interno marmi estratti da quel tipo di roccia (marmor alabastrum), nei pressi dell’altare, sulle mensole ad ambo i lati e sotto la statua della Madonna a sinistra. Proseguendo il percorso in direzione Bagot si può scorgere una casa a strapiombo sul lato sinistro, dove ora è presente un cartello Ca’ di fantasma. Si tratta di alcuni ruderi di una casa risalente ai primi dell’Ottocento con la conformazione tipica del tempo: la stalla al piano terra (dove si possono notare ancora gli archi), il fienile sopra e l’abitazione a lato, scaldata da un camino la cui canna fumaria percorre le stanze del primo piano.

La camminata riprende lungo una strada meticolosamente segnalata fino alla borgata Bagot, che in piemontese vuol dire faggio, dove si possono notare alcune case (81 abitanti nel 1896), un forno per il pane con sopra una stanza (la più calda della borgata), una fontana in centro alla borgata e le stradine che passano in mezzo ai ruderi. Sopra Bagot c’è un pilone costruito nel dopoguerra, nella frazione El Castel. Proseguendo in direzione Belvedere si passa in una borgata chiamata Tumanète, il cui nome prende le origini dalla storia di due ragazze povere che, scorgendo una signora intenta a mangiare una toma, le chiesero un po’ di “tuma a nète” (toma per noi). 

Proseguendo per la strada sterrata, segnata dai cartelli, si arriva al Belvedere (1.300 metri) dove si può godere di un’ampia vista con il supporto dei “mirini” che indicano le montagne a Sud con le relative altezze. Il Belvedere dispone di alcuni tronchi di legno come panchine per gli escursionisti, un diario per raccogliere le memorie e una pietra scavata a ciotola per i cani.  Ritornando verso Sant’Anna, prima della borgata Benesì, è presente un parco giochi nel bosco, costruito interamente in legno. Sempre nei pressi della borgata Benesì è presente una grotta calcarea, il cui accesso è riservato a esperti, che scende di un centinaio di metri sotto il suolo. La gita si conclude con l’arrivo a Sant’Anna, lungo la via asfaltata.

 

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