Oltregesso – Ieri sera, 23 giugno, in alcune frazioni dell’Oltregesso, si è rinnovata la tradizione del “Falò di San Giovanni”: la notte si è illuminata di fuochi scoppiettanti con tante scintille che danzavano nel cielo blu.
A Riforano e a Tetti Pesio le famiglie si sono riunite attorno al fuoco per salutare l’inizio della stagione estiva e per un buon auspicio sull’annata agricola. La serata è stata ravvivata con un momenti conviviali: i frazionisti di Tetti Pesio si sono riuniti presso l’azienda agricola “Bocchetti” e quelli di Riforano al circolo agricolo, tutti nel pieno rispetto della normativa anti Covid-19.
A Spinetta l’accensione del falò è stata preceduta dalla polentata preparata dai volontari del gruppo Alpini e dell’Ascds (Associazione sportiva, culturale, dilettantistica) di Spinetta.
Quest’anno la festa di San Giovanni è anche un segnale di ripartenza verso la normalità, un riappropriarci con buon senso della nostra libertà dopo le restrizioni imposte dalla pandemia.
L’origine dei falò di San Giovanni si perde nella notte dei tempi e tante sono le tradizioni che ancora si conservano, come tagliare un ramo di noce nella prima mattinata del 24 giugno e conservarlo in casa in quanto, secondo antiche credenze, la “rugiada di San Giovanni” aveva il potere di curare, purificare, fecondare e nel corso dell’anno poteva essere una risorsa insostituibile.
Un tempo attorno al falò si danzava e si cantava per allontanare le forze maligne che potevano creare danni alla campagna.