Beinette – Paese di origini antichissime (il suo nome deriva dalla tribù dei Liguri Bagienni), Beinette ha conservato luoghi di grande interesse storico-artistico e naturalistico. Entrando nel centro del paese si visita la parrocchiale dedicata ai Santi Giacomo e Cristoforo (1748) con l’imponente facciata di mattoni a vista. L’interno, a tre navate, presenta dipinti parietali di Antonio Morgari; al centro del coro il settecentesco altare in marmo policromo; a destra un crocifisso ligneo, forse seicentesco, e la Madonna col Bambino (sec. XIV). La chiesa conserva anche un prezioso organo costruito da Giacomo Bossi nel 1865 e restaurato nel 2018, un patrimonio raro nel suo genere. Di fianco, su una piccola altura, si eleva l’antico castello dei Rudinì, di proprietà privata, con torre del 1400 a testimoniare un passato ricco di vicende. In via Mario Rosso, all’incrocio con via Peveragno e via Circonvallazione, si trova la cappella votiva di San Rocco. Proseguendo oltre la rotonda del Marguareis si può sostare davanti alla cappella di San Bernardo da cui prende il nome il rione circostante. In prossimità dell’ex passaggio a livello su via Margarita c’è la chiesetta di San Giovanni. A sud di Beinette, in via Vecchia di Chiusa Pesio, si incontra la cappella campestre dell’Annunziata che conserva un interessante affresco raffigurante l’Annunciazione, datato 1611 e attribuibile al pittore Antonio Bodrato. La cappella fa parte del percorso “Preghiera dipinta” e di quello ecomuseale dei Certosini. L’edificio religioso-artistico più rilevante è la Pieve di Santa Maria, denominata “Madonna della Pieve”, sulla provinciale per Margarita, a circa un chilometro da Beinette. Sorta sopra un’area cimiteriale di epoca romana, la Pieve è citata per la prima volta nel 1041. Conserva un prezioso ciclo pittorico del Quattrocento dedicato alla Vergine, di autori anonimi. L’affresco più antico è quello del presbiterio con una delicata Madonna sul trono circondata da una teoria di Santi. Ai primi decenni del secolo successivo appartengono i 15 quadri che narrano la vita della Vergine.
La diversa natura del suolo tra le aree prealpine (molto permeabile) e la bassa pianura (più argilloso) ha portato nei secoli al fenomeno delle risorgive. Una tra le più imponenti risorgive d’Italia è proprio il lago di Beinette, posto a circa 1 km dall’abitato, sulla provinciale per Chiusa di Pesio. Immerso nella natura e recentemente attrezzato per le osservazioni naturalistiche, il lago è circondato da macchie di bosco semiplaniziale antico, in cui si conservano varietà arboree in via d’estinzione (ad esempio l’ontano nero); esso rifornisce da secoli la pianura circostante con un apporto idrico costante durante l’anno per emissione e per temperatura (10 gradi). Un’altra risorgiva sbocca al Parco di Rifreddo, sito in posizione tranquilla ed ombreggiata e raggiungibile imboccando la strada sterrata a lato degli impianti sportivi, ideale per famiglie con bambini e per scampagnate. Nella vicina località Marsaglia, si estende il lago dei Gôret, alimentato da risorgive, ambiente ideale per la pesca facilitata di storioni, carpe, pesci gatto. Il fontanile del Foss in Regione Paschi (alla sinistra della strada statale per Mondovì appena fuori dal paese), è una vasta superficie con particolari elementi ambientali e paesaggistici legati alla presenza dell’acqua in area umida all’interno di un paesaggio assolutamente incontaminato. L’area è raggiungibile a piedi o in bicicletta e può essere visitata contestualmente al santuario della Madonna della Pieve posto nei paraggi. Beinette è anche nota per i “percorsi intorno all’acqua” promossi dal Comune, rivisitati e tabellati dall’associazione “Terra dei Bagienni”.