Bernezzo – Il Centro recupero animali selvatici lancia la campagna di sensibilizzazione “Se sto bene lasciami stare” per i cuccioli di capriolo che in questi mesi si possono ritrovare nei boschi e che non devono essere portati via. L’indicazione degli esperti, se si trova un cucciolo da solo, è quella di lasciarlo dov’è: non è stato abbandonato, ma è una strategia per proteggerlo dai predatori, privo di odore nei primi giorni di vita. Recuperare il cucciolo con l’intenzione di salvarlo è, di fatto, un rapimento. Non solo: le madri che non allatteranno più il loro piccolo, oltre alla sofferenza di non trovarlo più dove lo hanno lasciato, andranno incontro a mastiti, infiammazioni alle ghiandole mammarie. Senza dimenticare che prelevare un cucciolo e detenerlo è considerato reato. Può succedere di imbattersi in un cucciolo bisognoso di aiuto: se in piedi e barcollante o con le orecchie basse e se emette sibili è necessario far intervenire al più presto gli enti per il recupero.
Un altro mito da sfatare è legato all’idea per cui “ormai l’ho toccato, quindi non viene riconosciuto dalla mamma”. Anche in questo caso viene fatta chiarezza: se un uomo viene in contatto con un cucciolo di capriolo non è vero che la mamma non lo riconosce più; anche in questo caso prelevarlo dalla fauna per portarlo al Cras può rilevarsi dannoso.