Fossano – Dopo la reciproca remissione di querela per la rissa che le vide protagoniste il 4 marzo 2019, le due donne coinvolte (P. M. K. e A. B.), hanno fornito alla giudice le rispettive versioni dei fatti. La prima ha raccontato di essere stata aiutata dal fidanzato di A. B. a trovare una sistemazione per dormire in un momento per lei di particolare difficoltà. Dall’amicizia si era però poi passati a un interesse sentimentale e da qui si era scivolati nel tradimento: “Da quando lei ha scoperto il tradimento – ha riferito la donna in tribunale – sono arrivate le minacce al telefono in cui mi dicevano che mi avrebbero picchiata se mi avessero incontrata per Fossano”. E infatti l’incontro avvenne il 4 marzo davanti alla stazione. P. K. M. era seduta su una panchina, quando arrivarono i due fidanzati riappacificati insieme a un amico. Quando la videro E. R., il fidanzato pentito e imputato per le minacce, le diede due calci alle costole, che poi in ospedale vennero refertate come fratturate. Anche A. B. le si sarebbe scagliata contro e in quel momento P. K. M. si accorse delle forbici che aveva nello zaino e con queste colpì A. B. sotto l’occhio. “Ho fatto solo il gesto col braccio, non volevo ferire nessuno”, ha dichiarato la donna. A. B. dal canto suo ha raccontato di non essersi scagliata contro l’amante del suo fidanzato, ma semplicemente di aver cercato di separarli e che in questo frangente “potrebbe essere scappato uno schiaffo”. Dopo la remissione delle querele, restano ancora in piedi le accuse per le lesioni all’occhio, anche se la parte offesa ha rinunciato al risarcimento, e per le minacce a carico del fidanzato pentito. L’udienza è stata rinviata al 1° giugno per la discussione.