Astrofisico e non ecologo, si presenta Aurélien Barrau scienziato con una particolare attenzione verso l’ambiente. Ma soprattutto è “come abitante delle terra e membro della comunità dei viventi” che l’autore lancia il suo appello per la salvezza del pianeta. In fondo, ammette, non dice nulla di nuovo. Proprio per questo, però, perché sono discorsi ormai già più volte aperti su mille tavole diverse che gli appare doveroso ribadire concetti, sottolineare l’urgenza di scelte politiche.
Un’introduzione così dimessa lascia perplessi, ma il pregio di questo libro sta proprio nella scelta dell’approccio non specialistico. Del resto lui stesso ammette che il libro non ha nulla a che fare con il suo lavoro di astrofisico. Nasce piuttosto dalla coscienza personale che, come abitante di questo mondo, lo induce a riflettere sulle conseguenze ambientali del vivere degli umani e, di riflesso, sulla loro stessa vita.
Un linguaggio semplice è la cifra distintiva di questo percorso. Coerentemente con l’assunto ricordato in precedenza non si impegna in analisi statistiche, ma cerca di andare subito alle conclusioni. Ecco perché l’apertura è diretta poche pagine per “constatare” la situazione e porre le basi per il seguito che si organizza intorno a domande su comportamenti e scelte individuali e collettive, cui dà risposte puntuali. Sono altrettanti inviti a una riflessione di tipo culturale, che ripensi lo stare al mondo, termini a cui l’autore preferisce il “senso della vita”. In questa direzione vanno le difese dalle accuse rivolte agli ecologisti.
È un crescendo di osservazioni proposte quasi a ruota libera, come pensieri su cui è necessario ritornare con maggior calma, suggerisce l’autore, muniti di strumenti di lettura e di partecipazione critica, con lo scopo di imporre alla politica un’inversione di tendenza, infine con la disponibilità a un cambiamento culturale. Per questo l’autore si concede un epilogo “quasi filosofico” come cornice per le idee esposte consapevole che “se il poeta è colui che sa intravedere quello che ancora non è stato immaginato, il futuro sarà poetico, o non sarà”.
Ora
di Aurélien Barrau
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12 euro