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Lunedì 23 dicembre 2024

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L’internazionalizzazione del sistema produttivo cuneese

Presentata la ricerca della Fondazione Crc su scambi ed esportazioni nella provincia Granda

La Guida - L’internazionalizzazione del sistema produttivo cuneese

Cuneo – È stato presentato online venerdì mattina il Quaderno 40 della Fondazione CRC dal titolo “Granda e global. Internazionalizzazione del sistema produttivo cuneese”.
La ricerca, promossa dalla Fondazione CRC nell’ambito dell’attività realizzata dal proprio Centro Studi e Innovazione, è stata svolta in collaborazione con il Professor Marco Mutinelli dell’Università di Brescia e con la società R&P Ricerche e Progetti. La ricerca fotografa un territorio, quello cuneese, estremamente votato allo scambio internazionale, come dimostrano i volumi delle esportazioni locali per addetto (108 migliaia di euro) sopra la media nazionale (95 migliaia di euro). Nel dettaglio, questa vivace propensione all’export rimane tuttavia a corto raggio, infatti più del 70% del valore delle esportazioni deriva dagli scambi con i soli Paesi europei. Inoltre, la capacità di esporsi sui mercati esteri è concentrata in poche imprese: il 50,3% dell’export cuneese è generato da 28 imprese, ossia il 2% del numero totale di imprese sul territorio. Per quanto riguarda gli investimenti stranieri in entrata, si segnalano alcune caratteristiche apprezzabili tipiche della provincia, come quella di aver attirato investimenti “di qualità”, ossia investimenti che hanno dato valore ai prodotti, alle tecnologie, alla conoscenza del tessuto produttivo locale, che lasciano autonomia e generano di solito effetti positivi.
I processi di internazionalizzazione all’estero sono stati perlopiù votati a radicarsi su importanti mercati di sbocco. Emergono alcuni punti di forza − qualità della vita e della forza lavoro, clima industriale disteso − e criticità – in particolare inadeguatezza delle infrastrutture e normativa troppo complessa. Ma soprattutto emerge come rilevante il tema della disponibilità, della quantità e della qualità delle risorse umane per rispondere alle sfide dell’internazionalizzazione. A partire da queste evidenze, il Quaderno affronta anche la riflessione circa l’impatto della pandemia sulle dinamiche dello scambio internazionale. La provincia di Cuneo, a tal proposito, finora non ha mostrato mutamenti significativi del proprio quadro economico, se non un rallentamento delle nuove iniziative di investimento (tre i nuovi investimenti registrati, contro i dieci del 2019). Altro punto d’interesse riguarda l’internazionalizzazione dei servizi e l’internazionalizzazione non osservata: la ricerca evidenzia che, per parlare oggi di internazionalizzazione, bisogna considerare anche altri elementi oltre a quelli degli investimenti dei sistemi produttivi, perché l’apertura di un territorio non consta solo di movimenti di merci e capitali. Anche gli enti non economici, le istituzioni pubbliche, le organizzazioni sociali e di volontariato, le agenzie culturali, del welfare e della formazione, i sindacati e le Fondazioni di origine bancaria sono attori sempre più incentivati a sviluppare progetti e scambiare risorse tra pari o con enti all’estero. Infine, l’internazionalità di un territorio – tema scontato, ma forse non sufficientemente messo a fuoco – è associata alla mobilità e agli scambi delle persone: è questa l’unità di misura del grado di apertura dei sistemi locali, emersa dai colloqui con alcuni degli imprenditori intervistati.
Il lavoro si conclude con alcune indicazioni per incrementare il potenziale di attrazione del territorio. Tra queste, una maggiore integrazione tra la domanda di competenze tecniche da parte delle imprese e i piani formativi forniti dalle università e un investimento a tutti i livelli, dalle esperienze all’estero degli studenti alla formazione di partnership tra imprenditori locali e investitori industriali stranieri, sull’internazionalizzazione del territorio.
Il Quaderno 40 è disposizione sulla pagina web https://www.fondazionecrc.it/index.php/analisi-e- ricerche/quaderni. Chi fosse interessato a ricevere copia cartacea del Quaderno può richiederla scrivendo all’indirizzo centro.studi@fondazionecrc.it

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