Il sottotitolo esplicita bene di che cosa parla Chiara Frugoni, nota medievista, in questo splendido libro, corredato da una serie di immagini e dipinti che ben raccontano il medioevo: “Epidemie, prodigi, fine del tempo”. In fondo con il coronavirus e il lockdown siamo ripiombati in una sorta di medioevo con la paura di essere contagiati dalla pandemia, paura che non ci siano cure adeguate, paura, perfino, che sia iniziata la fine del mondo.
La Frugoni in questo appassionante libro mostra un catalogo delle grandi paure che incombevano su uomini, donne e bambini nel Medioevo, con continui riferimenti all’attualità che stiamo vivendo. Paura della miseria, della fine, della fame, delle malattie, fino alla paura del diverso, dello straniero, degli ebrei, dei musulmani. La paura del “diverso” porta all’intolleranza verso lo straniero. Oggi come ieri, i diversi suscitavano reazioni di diffidenza e di rifiuto. Ma questo non è un libro di lugubri sciagure, piuttosto di domande in cerca di risposte. Non siamo più in quel Medioevo, ma gli esseri umani sono ancora gli stessi: nascono, crescono, amano, si spaventano. Siamo gli stessi uomini, le stesse paure ci attraversano la mente.
Chiara Frugoni dialoga con i suoi testimoni che sono monaci, mercanti, notai, cronisti, semplici vicini della porta accanto, e ciascuno rivive il proprio dramma e le proprie emozioni.
Paure medievali
di Chiara Frugoni
Il mulino
40 euro