Cuneo – Buenos Aires, Cordoba, Mar del Plata, Rosario, Santa Fè in Argentina, ma anche Rio in Brasile o Montevideo in Uruguay. Sono alcune delle località da cui arrivano all’Ufficio relazioni con il pubblico (Urp) della Provincia di Cuneo, sempre più numerose, richieste via mail di atti di nascita, certificati di matrimonio e stato civile degli antenati cuneesi per poter dimostrare la discendenza italiana ed avviare così la procedura per ottenere la cittadinanza. Soltanto negli ultimi mesi ne sono giunte all’Urp 135, soprattutto dall’Argentina. La Provincia risponde a tutti, ma può solo informare gli aspiranti italiani che l’ente non dispone dei registri dell’anagrafe e stato civile né può rilasciare certificati, funzione propria di ogni singolo Comune (247 in provincia di Cuneo) a cui gli interessati devono rivolgersi direttamente.
A darne notizia è l’ufficio stampa della Provincia di Cuneo che ricorda come “gli emigranti e i discendenti da emigranti italiani possono chiedere il riconoscimento della cittadinanza iure sanguinis ai sensi della legge 91 del 1992 “Nuove norme sulla cittadinanza” e tra i documenti da presentare ci sono, appunto, l’estratto dell’atto di nascita o di matrimonio degli antenati. Per ottenere tali documenti occorre rivolgersi, come dicevamo, direttamente al Comune di origine perché solo lì è possibile trovare i certificati richiesti sugli avi. Gli indirizzi e i contatti dei Comuni sono pubblicati sul sito dell’Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia (Anci) oppure sul sito Comuni-italiani.it. Un’altra possibilità può essere l’Archivio di Stato dove sono conservati i ruoli matricolari militari dell’Ottocento. Per il rilascio di copie dei fogli matricolari è possibile anche fare riferimento ai vari centri documentali di Esercito, Marina, Aeronautica, Deposito matricolare e Carabinieri. Infine, è disponibile il portale Antenati del Sistema Archivistico Nazionale (San) che consente di condurre ricerche anagrafiche e genealogiche, finalizzate alla ricostruzione della storia di famiglie e di persone”.