Il giornalista rilegge il capolavoro del poeta fiorentino, che definisce “padre della patria”, perché l’Italia “è nata dalla cultura e dalla bellezza. Dai libri e dagli affreschi. È nata da Dante e dai grandi scrittori”. Rivivono dunque gli episodi immortali della prima cantica dantesca e la poesia di Dante a sette secoli di distanza parla ancora anche di noi, del tempo che ci è dato in sorte oggi e che dobbiamo conservare.
Ripartiamo, dunque, da Dante: “l’unico scrittore italiano che ha davvero un respiro universale”. Leggere “A riveder le stelle” ti fa amare, parola dopo parola, il nostro bel Paese, ti fa comprendere lo spessore dei nostri autori, come Carducci, Ungaretti, Leopardi, Macchivelli, magistralmente riportati nel saggio assieme a personaggi storici esemplari come Cristoforo Colombo e Carlo Magno.
Si aprono pagine di storia italiana che vanno dal Basso Medioevo all’età contemporanea, che ripercorrono le guerre mondiali e si inoltrano in paesaggi tipicamente italiani, in borghi antichi e nuovi, in vie fatte di vita e storia. Lenta emerge un’umanità che si fa sempre più grande e ci insegna ad andare avanti con forza.
E così si avanza nell’Inferno, guidati da Virgilio, al fianco di Dante e lo si fa in “A riveder le stelle” con continue riemersioni nell’oggi, o meglio in un passato un po’ più recente rispetto al periodo in cui Dante scriveva. Riemersioni che ci consentono di comprendere il valore della nostra Italia, della nostra Storia, nella nostra Umanità.
A riveder le stelle
di Aldo Cazzullo
Mondadori
18 euro