Sta suscitando più polemiche che dibattito la recente proposta di abbassare l’età del voto ai sedicenni. Sembrano prevalere considerazioni circa i vantaggi elettorali che l’operazione può produrre, quasi che questo possa sconvolgere gli equilibri del consenso politico.
Può aiutare a riflettere con più distanza guardando alle proiezioni demografiche europee di qui al 2070: le sole classi di età che cresceranno nell’Unione Europea nei prossimi cinquanta anni saranno quelle degli ultra-sessantacinquenni, che rappresenteranno il 43% della popolazione, tutte le altre diminuiranno.
Non proprio una rivoluzione la proposta di abbassare il voto di due anni quando si sa – ma forse non lo sanno in molti – che il voto ai sedicenni aumenterebbe appena del 2% il corpo elettorale. Questo oggi, figuriamoci domani.
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