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Tarantasca, a patire di più i danni dell’emergenza sono stati bar, ristoranti e pizzerie

Il sindaco Giancarlo Armando: "Anche negozi come parrucchieri ed estetisti che non hanno potuto svolgere la loro attività hanno vissuto momenti di grande difficoltà"

La Guida - Tarantasca, a patire di più i danni dell’emergenza sono stati bar, ristoranti e pizzerie

Tarantasca – “Tarantasca è un paese piccolino, ci è mancato qualche servizio, come la macelleria, ma essendo un territorio intercomunale a ridosso con Busca grazie all’aiuto delle Forze dell’Ordine siamo riusciti a gestire l’emergenza alimentare in modo coordinato e collaborativo. I servizi ci sono e funzionano e lo dimostrano anche le statistiche della popolazione, che continua a salire”. Dal punto di vista “pratico” non ci sono state difficoltà nella gestione dell’emergenza a Tarantasca, come sottolinea il sindaco Giancarlo Armando, diversa la situazione per le ricadute economiche.
“Sicuramente anche nella nostra zona, come in molte altre, a soffrire di più sono stati gli esercenti di bar, ristoranti e pizzerie che sono stati chiusi, ma anche parrucchieri ed estetisti che non hanno potuto svolgere la loro attività e che nonostante i ristori hanno vissuto momenti di grande difficoltà – sottolinea il sindaco -. L’emergenza sanitaria ha causato anche la chiusura della nostra palestra, che adesso riaprirà con una nuova gestione, ma hanno aperto anche nuove attività come la ferramenta industriale di San Chiaffredo. Per venire incontro a chi era più in difficoltà, nell’ambito della normativa prevista dallo Stato, abbiamo ridotto la tassa rifiuti alle attività e ad alcune famiglie numerose e consegnato i buoni spesa vincolandoli alla spesa sul territorio comunale così da garantire un ricircolo interno”.
Cosa ci aspetta per il futuro? “Certo non sarà facile tornare alla normalità, dall’oggi al domani siamo passati da un’immensa libertà a trovarci chiusi in casa – conclude Armando -. Questa chiusura ha nuovamente ravvicinato le famiglie e questo è stato un piccolissimo fattore positivo. C’è una grande voglia di rapportarsi, manca il rapporto umano ed è una cosa su cui bisogna puntare per il futuro”.

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