Forse non ci sarebbe stato bisogno di creare nel governo Draghi un nuovo ministero per la disabilità se funzionassero meglio gli altri ministeri, ma forse c’era anche un problema di “poltrone minori” aggiuntive, magari al femminile.
Resta che il problema è serio e andrebbe affrontato alle radici, come quelle relative alle capacità finanziarie delle persone disabili.
Eurostat (Ufficio statistico UE) ci dice che in Europa il 26,1% delle persone, al di sopra dei 16 anni, con severe limitazioni di attività hanno difficoltà finanziarie, addirittura il 76,5% in Grecia, seguita da Bulgaria e Croazia; all’estremità opposta, con circa il 10%, Finlandia, Germania e Svezia.
L’Italia, con un 33%, si colloca tra le prime dieci per difficoltà finanziarie delle persone disabili, a distanza dalla media europea, in compagnia con il Paesi dell’est, ad eccezione del Portogallo.
Numeri da non sottovalutare, che forse meritano più di un improvvisato ministero dedicato, con il rischio che altri più importanti ministeri si distraggano dal problema.