Tre racconti lunghi in un libro stile Magris, lo scrittore italiano contemporaneo più mitteleuropeo. Ma il vecchio continente questa volta non centra, perché l’orizzonte è l’America del Sud. Tre racconti di tre vite tanto vere quanto improbabili, biografie di uomini e donne vissuti a cavallo tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, uniti dal comune destino di aver vissuto, amato e affrontato quel mondo dall’altra parte del mondo rappresentato dai lembi più selvaggi e distanti tra Patagonia e Araucania, nel sud dell’Argentina e del Cile. E il titolo richiama proprio la costellazione riferimento dei grandi navigatori e scopritori di terre lontane. Un etnologo sloveno, un avvocato francese, una suora italiana si trovano ai confini del mondo, lontanissimi da casa, eppure sembrano appartenere totalmente a quella terra straniera. Quello della suora è una storia bellissima in cui molti ritroveranno i racconti “laici” di donne e uomini straordinari, molti cuneesi e molti vicino a noi, che hanno attraversato l’oceano per approdare in luoghi ignoti e nella loro quotidianità compiere gesta eroiche per amore del Bene e dell’uomo, con il conforto della fede. Magris parte sempre da piccole vicende, stravaganti personaggi dimenticati, vite reali che sembrano inventate, eventi sottovalutati che riesce a far diventare parte integrante della grande Storia con una scrittura unica che si muove tra suggestioni di ogni genere. E lo stile e i temi di Magris ritornano: il viaggio, l’impulso a partire, le radici di un’identità che è sempre multipla, la patria. Perché ci insegna Magris, contro ogni becero nazionalismo, è il luogo in cui una persona si sente a casa nella vita e “i cui colori, paesaggi, venti sono la familiare musica della sua esistenza… è il luogo in cui vivono i suoi figli o quella in cui sono sepolti i suoi genitori”.
Croce del sud
di Claudio Magris
Mondadori
15 euro