Roccavione – Germana Avena, sindaco di Roccavione ha le idee chiare su cosa bisognerà fare in futuro per uscire definitivamente dall’emergenza, “Dobbiamo puntare sui servizi sanitari di comunità. Non dobbiamo inventarci niente di nuovo, c’è la Legge 833 del 1978 “Istituzione servizio sanitario nazionale” che individuava il livello locale per l’erogazione di servizi al territorio e inserisce gli amministratori nel processo decisionale. Da un po’ di anni si è guardato invece solo al risparmio e ne vediamo le conseguenze. Dobbiamo tornare a organizzare il livello sanitario locale che è essenziale”.
Come ha reagito il paese a questi 12 mesi di emergenza? “E’ emersa forte la mancanza di servizi che patiscono i centri come il nostro, non piccolissimi di dimensioni, ma troppo vicini a comuni grandi. I negozi di beni di prima necessità sono pochi e abbiamo dovuto chiedere che fosse concesso ai residenti di arrivare fino al supermercato di Borgo. Questa è una cosa che ci deve far riflettere, avere i supermercati vicini è molto comodo ma significa la morte dei negozi di vicinato Su questo aspetto abbiamo lavorato cercando di tenere il mercato del sabato e, per venire incontro alle necessità delle famiglie, continuato ad organizzare il centro estivo e il doposcuola. Gli uffici comunali sono sempre stati operativi e hanno continuato ad erogare i servizi. L’emergenza ha fatto emergere tanta collaborazione”.