Un “quaderno” di aggiornamento a una pubblicazione che risale solo a un anno fa dice quanto cruciale sia stato il 2020 per gli individui, ma anche per la grande comunità dell’Unione Europea. La pubblicazione è “Europa anno zero” edita da Apice, Associazione per l’incontro delle culture in Europa. L’aggiornamento è un “atto dovuto” per la comprensione del presente e per uno sguardo al futuro, perché è chiaro che questi mesi hanno segnato profondamente i rapporti interni e le relazioni internazionali sia per eventi previsti (Brexit) sia per ostacoli inattesi, ma determinanti (Covid).
Se la storia dell’Unione Europea si era distesa su una settantina d’anni, gli ultimi dodici mesi sono un condensato di avvenimenti e di scelte mai registrato prima. Il quadro di questo periodo è da leggere nelle prime pagine dove trova spazio la cronaca delle decisioni prese non senza tensioni interne. Ma è cronaca che, mettendo sul tavolo le scelte, invita ai necessari approfondimenti. L’immediata evidenza delle cifre, argomento su cui l’opinione pubblica più è coinvolta, non deve perdere di vista i principi e i relativi negoziati che le hanno ispirate. Come a dire che non è una questione solo di soldi: con la tenuta economica si sta giocando il nuovo assetto dell’Unione Europea.
Eppure proprio i “compromessi” raggiunti vengono letti come “interessanti aperture al futuro”. Infatti il quaderno di aggiornamento non si limita a descrivere ciò che è avvenuto, ma prova nell’ultima parte a guardare al futuro, a cosa potrebbe capitare nel mondo e nel nostro continente. Il 2020 non va considerato come anno di svolta, ma come momento di accelerazione di processi già in atto.
In questo ambito, con la consueta lucidità di sintesi che contraddistingue l’équipe di Apice, si propone uno sguardo sugli elementi caratterizzanti il mondo di domani. I rapporti tra Cina e Usa, le tensioni interne alla Russia e il ruolo che intende recuperare sulla scena internazionale, l’ingombrante presenza della Turchia, i conflitti irrisolti nel Medio Oriente e nell’Africa mediterranea sono le coordinate di un “disordine mondiale” entro cui si deve muovere un’Unione Europea “smarrita” per la Brexit e per la “perdita di centralità sullo scacchiere internazionale”. Sono altrettanti spazi in cui le istituzioni europee dovranno muoversi per il futuro che, alla luce dei passi compiuti per arginare le conseguenze della pandemia, può essere meno disastroso di quanto pensato.§
Una riflessione che necessariamente è in divenire e che si concretizzerà in nuovi aggiornamenti che si possono ricevere, insieme a informazioni sulle iniziative di Apice, iscrivendosi alla mail list dal sito www.apiceuropa.eu. Chi fosse interessato a questo quaderno può scaricarlo gratuitamente all’indirizzo https://bit.ly/ripartenzaue.
“Europa Anno zero. 2020 – La ripartenza” aggiorna e completa il precedente volume, ancora disponibile, dal titolo “Europa Anno zero. Ricostruire l’Unione”, edito da Primalpe nel gennaio 2020. Chi fosse interessato, può riceverlo a fronte di un contributo di 7 euro ordinandolo al link http://bit.ly/annozerolibro o contattando APICE all’indirizzo info@apiceuropa.com
Europa Anno Zero: 2020 la ripartenza
a cura di Adriana Longoni, Franco Chittolina e Luca Giordana