In questo periodo di pandemia, molto si è scritto sulla tenuta della democrazia. La rivista settimanale inglese “The Economist” pubblica ogni anno uno stato della democrazia in 167 Paesi nel mondo, calcolato sulla base di cinque criteri: processo elettorale e pluralismo, funzionamento del governo, partecipazione politica, cultura politica e libertà civili. Sulla base di questi criteri, ogni Paese viene classificato secondo quattro principali categorie: “democrazia completa”, “democrazia imperfetta”, “regime ibrido” e “regime autoritario”.
Il rapporto 2020, uscito in questi giorni, rivela che la democrazia nel mondo non gode di buona salute, proprio a causa della pandemia. Ha fatto passi indietro in molte regioni del mondo e solo 23 Paesi sono considerati delle democrazie complete.
Per quanto riguarda l’Unione Europea, solo 10 Paesi membri rientrano in questa prima categoria (Svezia, Finlandia, Danimarca, Irlanda, Olanda, Lussemburgo, Germania, Austria e Spagna). Gli altri Paesi si ritrovano nella seconda categoria delle democrazie imperfette. Il nostro Paese, occupa, nella graduatoria mondiale, il 29° posto dove, a far scendere la media, è stato il criterio relativo al funzionamento del Governo.