Garessio – “Gestiamo gli impianti funiviari di Garessio da tre anni. All’inizio abbiamo avuto qualche giornata di apertura con gli sci club delle Valli di Susa e Lanzo però adesso, essendo un po’ fuori zona, i gruppi hanno preferito per questioni economiche di fermarsi nelle loro stazioni di appartenenza. Praticamente siamo fermi ormai da dicembre e ad oggi non sappiamo ancora quando potremo riaprire”. E’ amareggiato e preoccupato Massimiliano Bollito, gestore insieme al fratello Lorenzo degli impianti di risalita di Garessio 2000. “Si parla del 15 febbraio e noi saremmo pronti, perché abbiamo fatto tutti i lavori propedeutici all’apertura e anche alcune operazioni che si sono rese necessarie dopo l’alluvione di ottobre, ma veramente non sappiamo cosa aspettarci. Noi aspettiamo e, se ci saranno le condizioni dal 15 febbraio, saremo pronti. Certo, è un vero peccato perché stagioni come queste è da parecchio che non si vedevano, normalmente qui la neve arrivava sempre in quantità abbondante, ma un po’ più tardi, invece quest’anno le condizioni erano ottime già per il ponte dell’Immacolata. Al momento dallo Stato non abbiamo avuto nessun ristoro, adesso le associazioni di categoria ci hanno chiesto alcuni dati per valutare con il Governo quale tipologia di ristoro andare ad erogare e in questi giorni è uscita anche una delibera della Regione dove vengono stanziati 20 milioni di euro a favore delle attività che ruotano intorno al mondo della neve però non conosciamo né l’importo e neanche i tempi di erogazione e questo un po’ ci spaventa perché le spese non sono poche. Dobbiamo pensare anche ai nostri dipendenti, solitamente a pieno regime ne avevano tra i 12 e i 14 più il personale per il soccorso sulle piste, è un piccolo mondo che quest’anno si è trovata un po’ spiazzato, molti stanno già cercando un altro lavoro e questo complica ancora di più la situazione in vista dell’apertura. Non vendiamo uno skipass da marzo 2020, quasi un anno di fermo totale per la società, siamo molto preoccupati”.