“Come potevamo aprire se fino all’ultimo non sai cosa succederà? Per creare il ghiaccio sulla pista ho bisogno di dieci giorni di lavoro, non posso avere la conferma di poter aprire solo due giorni prima e poi magari scoprire dopo poco che devo di nuovo chiudere”. A parlare è Stefano Caresana, gestore della pista di pattinaggio di Vinadio.
“Pensiamo alle vacanze di Natale, il periodo di maggior affluenza, in cui avremmo dovuto stare chiusi tutti i festivi e i prefestivi. Se a questo aggiungiamo le spese per la sanificazione, per mettere a norma gli spogliatoi, comprare decine di metri quadri in più di gomma da mettere sugli spalti per far cambiare le persone e ridurre gli ingressi, che senso avrebbe avuto? Le entrate non avrebbero sicuramente coperto le spese. Io con la pista lavoro tre mesi l’anno, ci sono costi fissi che in parte sono a mio carico e in parte del Comune e che di solito vengono ammortizzate nell’arco dei tre mesi, ma se tu la stagione me la riduci numericamente in giornate, mi togli tutti i festivi e i gruppi, con chi lavoro? Il brutto di tutto quello che sta succedendo è che fino all’ultimo non sai come muoverti, le indicazioni arrivano solo tre o quattro giorni prima. Per fare il ghiaccio servono almeno dieci giorni di preparazione, non basta schiacciare un bottone e per fortuna io non ho dipendenti, perché se ne avessi dovrei tenerli sulle spine fino all’ultimo. Lavorare così è impossibile”.