Cuneo – Roberto Saba, che gestisce part time la sala della comunità Cinema Teatro Don Bosco, racconta questi mesi di difficoltà vissuti dalla categoria. “La scorsa primavera abbiamo perso metà spettacoli delle rassegne di teatro piemontese e teatro giovanile, due terzi delle rappresentazioni della Royal Opera House che trasmettevamo in streaming riscuotendo sempre un grande successo, e tutta la programmazione cinematografica. A questo si sono aggiunte le mancate occasioni di affitto a terzi della sala e l’impossibilità di organizzare le attività dell’oratorio e altri spettacoli. Dopo un’attenta riflessione e un’importante attività di organizzazione abbiamo riaperto a fine ottobre ma siamo stati costretti a chiudere nuovamente dopo due giorni soltanto.
In questi mesi il cinema è stato completamente stravolto. Le produzioni hanno preso tempo o si sono riversate sullo streaming andando completamente a stravolgere le modalità di fruizione sia dal punto di vista delle piattaforme che da quello esperienziale. Film con effetti speciali e scenografie stratosferiche ridotti ad essere guardati sul cellulare o sul tablet, quasi sempre da soli. Con la pandemia sono cambiate le abitudini che, mescolate alla paura e al numero ridotto dei film usciti lo scorso anno, durante la riapertura estiva hanno fatto registrare alle sale, numeri molto più bassi di quelli degli scorsi anni. Al teatro è andata ancora peggio”.
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