Siamo ogni giorno travolti da numeri drammatici a proposito delle vittime de Covid, con l’Italia prima per decessi nell’Unione Europea, tra questi in prevalenza colpite le persone anziane. Una situazione che richiama l’attenzione sull’attuale evoluzione demografica nell’UE. La previsione, precedente ai decessi provocati dalla pandemia, si spinge fino al 2080 e rivela una relativa stabilità della classe di età 0-14 anni attorno al 15%, una percentuale probabilmente da rivedere con l’accentuato calo di natalità nella congiuntura che viviamo. Questo mentre la classe d’età 15-64 anni decresce (dal 66 al 56%) mentre crescono di altrettanto gli over 65 (dal 19 al 29%).
In Italia, secondo le ultime previsioni Istat, che prudentemente non si spingono oltre il 2050, già fra 30 anni la classe 15-64 sarà ridotta al 54,2%, con la previsione di oltre 6 milioni di persone in età di lavoro in meno. E non andrà meglio nei 30 anni successivi.
Anche per per questo dall’UE, tra le riforme urgenti sollecitate all’Italia, ritorna il doloroso dossier delle pensioni.