Cuneo – Ospedale a Cuneo si può. Ne è convinto Ugo Sturlese, consigliere comunale di Cuneo per i Beni Comuni, medico, già primario per molti anni proprio al Santa Croce, che ha organizzato il convegno di martedì con il progetto proprio di un nuovo ospedale al Santa Croce (vedi il video allegato di Michele Nasetta). Sturlese è partito dall’analisi dell’ospedale unico a Cuneo che ora con la pandemia ha avuto un’accelerazione. “Il fattore tempo nella realizzazione dell’ospedale – dice l’ex primario – è fondamentale perché potremmo trovarci ad affrontare altre situazioni critiche. Possiamo considerare accettabile, in vista di altre possibili riprese pandemiche, un attesa di 10 anni circa per realizzare il nuovo ospedale al Carle senza adeguare l’assetto ospedaliero attuale? E almeno 15 anni per poter dare una finalità all’area che si vuole abbandonare al Santa Croce? E dare nel contempo una risposta adeguata e rapida alle esigenze della medicina territoriale e preventiva? La commissione temporanea speciale ha indicato l’area dell’Ospedale Carle, ma è una scelta da noi contestata per motivi di merito e di mancato rispetto di elementari esigenze di coinvolgimento della cittadinanza. I tecnici devono fornire gli elementi perché la politica possa decidere, tenendo conto di tutti gli elementi del problema… La scelta del Carle comporta un maggior consumo di suolo 140.000 mq dei quali 35.000 solo per il parcheggio a raso (più altri restanti 35.000 in scavo) e determina un impatto molto invasivo sul paesaggio, in un contesto di bassi edifici di edilizia frazionale e all’interno del Parco fluviale. I problemi legati ai vincoli paesaggistici, ma anche culturali (portone, viale e ingresso del vecchio sanatorio) e quelli idrogeologici legati alla presenza di bealere e canali che attraversano l’area possono creare grosse difficoltà nei tempi di rilascio dei permessi. Anche l’accessibilità è di gran lunga inferiore a quella del Santa Croce, richiedendo un forte incremento della mobilità prevalentemente con mezzi privati per raggiungere una sede decentrata e forti investimenti per i parcheggi, per la viabilità e per i trasporti pubblici, mentre il Santa Croce è dotato di collegamenti ferroviari, stradali, ciclopedonali e di trasporto pubblico più favorevoli e di parcheggi già in parte realizzati”.
Sturlese contesta la valutazione a semafori fatta dallo studio di prefattibilità, che dava una preferenza netta a Confreria 18 a 1 rispetto a Cuneo. Propone un nuovo semaforo con 8 punti chiavi, tutti verdia favore del Santa Croce: volumi e funzioni richieste realizzabili; inserimento e legame in città; accessibilità cittadina ed extracomunale; tempi brevi di realizzazione; minor consumo di suolo; migliore inserimento nel contesto urbano; molto verde sulla piastra e sui tetti e sui percorsi di transito; e protezione acustica con cortina alberata.