Barge – Per quasi tre anni aveva percepito l’assegno sociale senza averne diritto, perché in quell’arco di tempo lui aveva abitato per lo più in Algeria, sua terra di origine. Con l’accusa di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato è stato processato al tribunale di Cuneo M. A., cittadino algerino classe 1950, residente in Italia da circa vent’anni. Dopo aver presentato domanda tramite un patronato per ricevere l’assegno sociale, l’uomo a partire dal gennaio 2016 ogni mese riceveva la somma di 500 euro, ma in questo stesso periodo si era recato più volte in Algeria e ci era rimasto per lunghi periodi senza notificarlo all’Inps che, come prescrive la legge, avrebbe provveduto alla sospensione dell’erogazione dato che il periodo di permanenza all’estero era stato superiore al mese. Al suo posto, a ritirare la pensione alla posta di Barge, andava un conoscente il quale, chiamato dai Carabinieri, ha dichiarato di aver ricevuto l’incarico proprio dall’imputato quando questo era all’estero. M. A. ha però negato di essersi trattenuto in Algeria per lunghi periodi e ha negato di aver chiesto questo favore, sostenendo di aver chiesto questo favore solo una volta e di aver sempre ritirato lui l’assegno allo sportello. Dopo aver prodotto anche il passaporto dell’uomo che attesta i viaggi dell’imputato, l’accusa ha chiesto la condanna a un anno di reclusione, mentre la difesa ha chiesto di contenere la pena nei minimi edittali. Il tribunale accogliendo la richiesta dell’accusa ha condannato l’uomo a un anno di reclusione e al pagamento delle spese processuali, concedendo la sospensione della pena.