Cuneo – S’intitola “Bello era” ed è l’ultima creazione di Pippo Bessone e Claudio Dadone, gli ideatori dell’Ora Canonica, insieme a Ugo Giletta. È un video di una canzone scritta e musicata messa sui canali social, per raccontare questo inizio 2021. Nella presentazione di Pippo Bessone, ex Trelilu e ora Padre Filip nel divertentissimo spettacolo che porta in giro sui palchi di mezzo Piemonte, con poche parole viene spiegato il motivo di questo brano “per raccontare questo momento un po’ complicato per tutti”.
Bessone, Dadone, medico e musicista, e Ugo Giletta, noto artista saluzzese conosciuto per i suoi “volti non volti”, ma anche proprio per i suoi video, mettono insieme un piccolo capolavoro di poco più di due minuti. Se ci si aspetta di ridere non è questo il pezzo giusto, che è invece una significativa e profonda descrizione artistica del particolare momento che stiamo vivendo, tra pandemia, paure, speranze sottotono per un futuro incerto troppo incerto. È nostalgico e un po’ “opaco” il risultato, ma colpisce e lascia, già al primo ascolto, la melodia in testa e quell’intercalare del “bello era” a cui ognuno può associare quello che vuole e che più sente vicino e assonnante alla propria vita e al proprio sentire. Il ritornello conferma lo stato d’animo di questo momento: “Tutto è opaco, nichilista; ho perso un po’ di vista quel bambino che è in me. Tutto è opaco, il mio vivere al mondo, ho lo stesso entusiasmo nel giocare al girotondo”. Ed è proprio a quel girotondo che è la vita che si rifanno testi, musica e le immagini vintage di Giletta con sullo sfondo fisso non a caso una giostra a catena dei luna park di paese. E con il girotondo si chiude la canzone, proprio con la nota filastrocca dei giochi dei bambini “giro giro tondo, casca il mondo, casca la terra, tutti giù per terra”.
Bessone non è nuovo ad alternare il comico al serio. Suo è il racconto che ha ispirato il cortometraggio coprodotto da Sky Artecon la colonna sonora appositamente scritta da Ludovico Einaudi della Giostra di Nino” l’installazione monumentale di Valerio Berruti. E già lì c’era una giostra, c’erano i sogni, i giochi, le speranze e le emozioni dei bambini.
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