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Lunedì 23 dicembre 2024

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Recovery Plan, Regione ed Enti locali si confrontano sulle modalità di utilizzo dei fondi

Per il Piemonte pronto un pacchetto di 115 progetti per un investimento totale di 13 miliardi di euro

La Guida - Recovery Plan, Regione ed Enti locali si confrontano sulle modalità di utilizzo dei fondi

Torino – Dopo l’approvazione ieri sera da parte del Consiglio dei Ministri del Recovery Plan, Regione ed Enti locali si sono incontrate oggi durante la riunione della Commissione Autonomia per discutere e avanzare proposte sulle modalità di utilizzo dei fondi. Secondo l’assessore regionale al Bilancio Andrea Tronzano, che ha confermato per il momento i 13.5 miliardi di richieste da parte del Piemonte di novembre scorso, “l’obiettivo del piano nazionale è quello di limitare i divari regionali e territoriali. Se vogliamo andare sul nuovo paradigma economico, è indispensabile per esempio che le imprese abbiano l’obiettivo di risolvere problemi complessi, che tengano conto anche della dimensione sociale, ecologica e culturale dei vari territori. Le azioni devono essere consapevoli e tutti i punti di vista sono preziosi, soprattutto quelli degli Enti locali. Occorre coinvolgere, oltre il Consiglio regionale, anche le realtà territoriali”.
La Regione Piemonte ha pronto un pacchetto di 115 progetti, che devono essere immediatamente cantierabili, per 13 miliardi di euro, declinati in 6 missioni. Per Anci Piemonte il presidente Andrea Corsaro ha sottolineato che si debba insistere “sull’utilizzo di risorse per azioni che siano concrete e pratiche per i Comuni” e secondo il presidente Uncem Marco Bussone “è inutile elencare i desiderata, capiamo che non è un elenco della spesa dove infiliamo i bisogni dei territori. Ci vogliono scelte rapide, coerenti con le finalità del piano. Il punto cardine è superare le sperequazioni territoriali”.
Federico Borgna, presidente di Ali Piemonte, cha spiegato che “La strategia che mi sembra più efficace è quella legata agli obiettivi di sviluppo sostenibile: strategie aderenti ai territori, il più possibile coerenti con quelle di area vasta”, mentre la presidente dei piccoli Comuni, Franca Biglio, ha ricordato che “se si faranno i bandi sarebbe importante evitare che si chieda il cofinanziamento ai piccoli comuni, perché significherebbe per quasi tutti non poter nemmeno partecipare”.

 

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