Il luogo è stato raggiunto con sci e racchette da neve e l’animale, che era in ipotermia per essere rimasto a lungo a temperature rigide (-8 gradi) ma con parametri vitali ancora accettabili, è stato soccorso e stabilizzato farmacologicamente, quindi messo in sicurezza dentro una “big bag” utilizzata come toboga di fortuna. Una scialpinista di passaggio ha anche offerto il suo telo termico per mantenere il calore intorno all’animale. Soccorrere e trasportare a valle (a forza di braccia) un selvatico in montagna, specialmente d’inverno, non è semplice considerato anche il peso dell’animale di circa 80 kg e le condizioni di neve fresca non battuta. La squadra è, comunque, riuscita nell’operazione ed ha consegnato la cerva a bordo strada agli addetti del Centro Recupero Animali Selvatici di Bernezzo che hanno raggiunto la località con un pick up.
Qui l’animale è stato subito ricoverato in un box riscaldato e assistito da tutto lo staff. Le sue condizioni generali erano però gravi e il giorno successivo è morto, ma la passione che ha contraddistinto tutte le persone coinvolte a vario titolo nella vicenda, a partire dalla donna che ha richiesto aiuto restando ad attendere pazientemente accanto all’animale, ha comunque dato una chance di sopravvivenza alla cerva ferita.
“La storia non ha avuto il lieto fine che ci aspettavamo – ha commentato il presidente della Provincia, Federico Borgna – ma ci ha dimostrato che la differenza sul lavoro la fanno le persone andando al di là del loro dovere e collaborando in piena disponibilità e amicizia con colleghi di altre istituzioni per raggiungere l’obiettivo comune”.ù