Cuneo – “Essendo giunto il tempo di partorire l’angelo comandò alla beata Maria di entrare in una grotta sotto una caverna nella quale non entrava mai la luce ma c’erano sempre tenebre, non potendo ricevere la luce del giorno. Allorché la beata Maria entrò in essa, tutta si illuminò si splendore quasi fosse l’ora sesta del giorno. La luce divina illuminò la grotta in modo tale che né di giorno né di notte, fino a quando vi rimase la beata Maria, la luce non mancò” (dal vangelo dello Pseudo-Matteo 13,2). L’asino e il bue: ad assistere al miracolo della nascita più significativa della storia ci sono due animali tra i più umili della terra, scelti a fare da testimoni all’evento, a riscaldare e a proteggere i primi vagiti del Figlio di Dio.