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Domenica 22 dicembre 2024

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Ristorazione, agriturismi: “Le nuove regole ci mettono in ginocchio”

Agriturist (Confagricoltura) e Campagna Amica (Coldiretti) contro le restrizioni e la chiusura serale: "Avevamo già adeguato le strutture e i protocolli, ora veniamo bloccati"

La Guida - Ristorazione, agriturismi: “Le nuove regole ci mettono in ginocchio”

Cuneo – Tra gli operatori economici che lamentano gli effetti pesantissimi della pandemia e delle restrizioni dettate dall’emergenza sanitaria ci sono anche gli agriturismi, che in Granda sono molto numerosi (oltre 400 aziende) e che in questi giorni attraverso le organizzazioni professionali agricole fanno sentire la loro protesta contro i provvedimenti presi nei giorni scorsi.
Secondo quanto sottolineato da Confagricoltura e dalla sua rete Agriturist, il settore “sta facendo i conti con le gravi conseguenze che le disposizioni del nuovo Dpcm sta inevitabilmente avendo sulla loro operatività e sui loro bilanci aziendali”. Per Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo, “se già le precedenti misure (che imponevano pesanti limitazioni e divieti riguardanti cerimonie, manifestazioni e servizi di ristorazione in generale) avevano generato gravi conseguenze per l’economia delle strutture agrituristiche, con la imposta chiusura delle attività di ristorazione alle 18, tutti i giorni, il settore agrituristico rischia di andare incontro a una crisi da cui sarà difficilissimo rialzarsi, se non vengono messi in campo da subito aiuti mirati per il settore”.
Nei mesi scorsi, l’impegno degli operatori era stato forte, per adeguare gli spazi e la gestione, in base ai protocolli di sicurezza nella ristorazione: “Molti agriturismi stavano appena riprendendo un po’ di fiato – dice Valter Roattino, presidente Agriturist Cuneo -, nonostante la pesante mancanza di turisti stranieri che nel 2019 hanno rappresentato il 58% dei pernottamenti negli agriturismi, ma ora lo stop all’apertura in orario serale rischia di portare in tempi brevi alla chiusura di molte attività, che non riusciranno a sostenere i costi con i soli proventi del pranzo, che hanno un’incidenza molto ridotta rispetto a quelli della fascia oraria serale. Malgrado, ormai da mesi, in tutte le strutture ricettive vengano applicate e pienamente rispettate le regole inerenti l’uso delle mascherine e le attività di sanificazione, oltre alle garanzie di distanziamento sociale, queste nuove misure imposte dal governo complicano la gestione operativa delle attività”. Penalizzata anche la produzione locale di qualità, secondo Confagricoltura, che lamenta fortissimi cali di fatturato per i produttori sul territorio.
“Dopo il lockdown le nostre strutture si sono ulteriormente attrezzate per riaprire in totale sicurezza, grazie anche agli ampi spazi di cui in campagna possiamo godere. Le cene sono una voce rilevante per il bilancio delle nostre aziende per cui l’asporto e le consegne a domicilio, seppur importanti, non sono sufficienti a coprire le perdite provocate dai nuovi divieti”, spiega Giuseppe Buttieri, presidente degli agriturismi di Campagna Amica Cuneo.
Coldiretti chiede anche adeguati “ristori” agli operatori: “Le limitazioni alle attività di impresa devono prevedere un adeguato sostegno economico lungo tutta la filiera e misure come il taglio del costo del lavoro con la decontribuzione protratta anche per le prossime scadenze, superando il limite degli aiuti di Stato”, sottolinea Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo.

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