Peveragno – Un inizio con il botto, è proprio il caso di dirlo, per la nuova amministrazione comunale, con la minoranza che nella seduta di insediamento decide di abbandonare l’aula. Motivo? La sistemazione all’interno del salone, che per via del distanziamento non consente ad alcuni consiglieri di trovare posto al tavolo, ma su sedie a fianco.
“Abbiamo chiesto nei giorni scorsi al sindaco – ha sbottato Adriano Renaudi prima di dare inizio ai lavori – di predisporre la riunione del consiglio in una sala in cui potessero essere accolti con pari dignità i consiglieri, e in cui il pubblico potesse essere presente. Esiste una lettere protocollata. Non accettiamo che i rappresentanti dei gruppi non possano stare seduti al tavolo, tutti devono avere pari dignità e opportunità. Conoscendo le dimensioni della sala avevo chiesto di volere organizzare l’incontro in un’aula più grande, ho chiesto di provvedere ma il sindaco non mi ha dato la soddisfazione di aggiungere un tavolo e nemmeno di risolvere il problema”.
“Deploriamo il comportamento della minoranza – la risposta del sindaco Paolo Renaudi – che era teso a cercare in ogni modo lo scontro e un pretesto per uscire dall’aula. Non è per una mancanza di dignità e di rispetto che i consiglieri siedano in consiglio senza avere il tavolo davanti. L’emergenza dovuta al Coronavirus, ci sta mettendo in difficoltà sotto tanti punti di vista. Non c’erano altre soluzioni, il consiglio comunale si organizza nella sala preposta. Essersi alzati per non assistere all’insediamento e al giuramento del sindaco era un incidente voluto, l’arroganza con cui si dice “trovate immediatamente un tavolo” è qualcosa che non ha senso. Ribadiamo la nostra offerta di collaborazione che non significa richiedere due assessorati “altrimenti facciamo casino”, perché questo è quello che ci è stato detto. Le stesse persone che pensavano di fare ripartire Peveragno hanno innestato la retromarcia, anche dal punto di vista istituzionale”.