Non c’è solo il Covid 19. Le minacce alla salute sono arrivate e arriveranno da più parti con nomi diversi. Ci siamo dimenticati di tante altre epidemie passate, di malattie contagiose e letali sconfitte. Dovremmo fare esercizio di memoria e affinare le attenzioni. La tesi di Paolo Vineis, epidemiologo, è chiara: c’è una complessa rete di rimandi tra epidemia e globalizzazione, tra malattie e recenti, repentini mutamenti imposti all’ambiente e agli stili di vita. L’invito è quello di riflettere sulla salute in un mondo globalizzato. Non limitarsi alla situazione contingente, pur grave, ma assumere la globalizzazione come parametro entro cui sviluppare la ricerca di soluzioni.
Il principio metodologico è però non demonizzare questa globalizzazione. Più che condannarla a priori, si tratta di affrontare la complessa rete in cui si manifesta facendo tesoro delle realtà costruttive che mette a disposizione: “è importante riconoscere i progressi, ma anche e forse soprattutto prevedere e anticipare i sintomi di regresso”.
È necessario parlare oggi di “salute globale” cioè di aspetti della salute che superano i confini nazionali e possono essere condizionati da mutamenti avvenuti in paesi anche molto distanti. E per farlo Vineis sfata il mito che i problemi siano solo dei paesi più poveri, pur senza nascondersi che lì assumono dimensioni più evidenti. L’attuale pandemia ne è la riprova.
Di qui le riflessioni, dati statistici alla mano, che mettono in relazione la salute con l’alimentazione, con i cambiamenti climatici, con gli interventi sull’ambiente, evidenziano relazioni insospettate e prospettano talora preoccupanti orizzonti.
L’ultimo capitolo non a caso rimanda a una riflessione etica. La palla passa invece alle scelte operate e operabili, al comportamento individuale e sociale. Un’etica sociale che guidi la politica e l’economia è la strada per affrontare l’attuale e future epidemie.
Salute senza confini
di Paolo Vineis
Codice
14 euro