Cominciano, un po’ ovunque nel mondo, a suonare le campanelle per il rientro a scuola. Quest’anno tuttavia è un rientro diverso dagli altri, dove non sarà più possibile riabbracciare i compagni e i maestri ma dove si dovrà invece imparare a tenere distanze, portare mascherine e a non avere più un compagno di banco.
Le scuole sono state chiuse per lunghi mesi, obbligando scolari e studenti ad usare i mezzi digitali per continuare il percorso di studio a distanza. Un rapporto pubblicato il 27 agosto dall’Unicef ci dice che, durante il periodo del lockdown, sono stati circa 1,5 miliardi gli studenti che non avevano più accesso alla loro scuola. Di questi, sarebbero circa 463 milioni i bambini esclusi dall’insegnamento a distanza, sia esso via televisione, via radio o via Internet.
Una cifra importante, che rivela non solo le grandi disparità di vita nel mondo ma anche le ricadute a lungo termine della mancanza di accesso alla scuola per i bambini. Una constatazione inquietante, perché, sottolinea il rapporto, il Covid 19 non ha finito di colpire e per tanti di quest bambini le scuole non riapriranno nemmeno a settembre.