Attesa da alcune settimane, la presentazione del nuovo Piano della Commissione per l’immigrazione e l’asilo è rimasta in sospeso per via della pandemia. Ma si sa fin da ora che riceverà un’accoglienza tutt’altro che calorosa dai Paesi del Gruppo di Visegrad.
In una lettera indirizzata recentemente alla Commissione europea, Polonia, Ungheria, Slovacchia e Repubblica ceca, hanno chiaramente fatto sapere che non accetteranno nessun Piano che implichi un trasferimento di rifugiati o richiedenti asilo nel loro Paese. Non è certamente una posizione nuova, anzi. Ma è una posizione che esclude qualsiasi dialogo o tentativo di solidarietà e responsabilità condivisa fra Stati membri su un tema molto sensibile, sul quale si giocano i valori fondamentali della stessa Unione Europea. Sarà un tema che si ripresenterà con forza nel prossimo futuro e che la pandemia di coronavirus inviterà a considerare con rinnovata complessità, urgenza, lungimiranza e umanità.