La risposta finanziaria dell’Unione Europea alla catastrofe economica, sociale ed umana causata dal coronavirus sta prendendo forza e consistenza, facendo appello, come primo protagonista, al valore della solidarietà e del bene comune europeo.
Ma in questo braccio di ferro contro la pandemia non ci sono solo le Istituzioni europee. Oltre all’enorme contributo dato dal personale sanitario, va sottolineato e apprezzato il contributo di tanti cittadini che, individualmente o in gruppo, hanno dato tempo, risorse, ingegno e generosità per sostenere altri cittadini a superare un particolare momento di difficoltà.
Il Parlamento europeo ha creato, al riguardo, una piattaforma social, in cui vengono riprese tante storie provenienti da tutta Europa: #Europeicontrocovid19. Fra queste, c’è la storia, ad esempio, di Mario, da Zagabria, che cerca costantemente nuovi modi per parlare ai bambini e agli studenti di coronavirus. Oppure, la storia di Ioana, dalla Romania, che assiste gli anziani e i suoi parenti a rischio; Ana Maria, dalla Spagna, che dà concerti all’ora di pranzo dal suo balcone ; il gruppo di Bruxelles delle “Badanti solidali” che ha creato una piattaforma che funge da collegamento tra volontariato e bisogni delle persone in difficoltà.
Gli esempi sono tantissimi e tutti i cittadini sono invitati a testimoniare e a condividere le loro esperienze di solidarietà e di speranza.