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Martedì 5 novembre 2024

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Cirio: “Settimana cruciale per il nostro Piemonte”

La Regione Piemonte discute un disegno di legge per stanziare 800 milioni per l'economia

La Guida - Cirio: “Settimana cruciale per il nostro Piemonte”

Torino – “La necessità è di ripartire in sicurezza, ma anche di farci trovare pronti quando i medici ci diranno che si potrà ripartire. Come a livello nazionale, anche noi guardiamo al 4 maggio, ma questa data dovrà essere confermata dagli andamenti di questa settimana, cruciale per il nostro Piemonte”.
Così il presidente della Regione Alberto Cirio ha detto oggi durante la conferenza stampa virtuale convocata per parlare dei temi economici e le misure di contenimento legate alla Fase 2 in Piemonte.
Ad illustrare i numeri della situazione sanitaria in Regione (aggiornati a ieri) e le previsioni future, confrontandoli con i dati dell’Emilia Romagna, è stato l’assessore alla Sanità Luigi Icardi. “Se escludiamo i focolai delle Rsa, dove i positivi negli ultimi periodi rappresentano il 59-60% del totale, la curva è in costante discesa così come quelli dei decessi. C’è stato un importante calo dei positivi, ma anche delle terapie intensive, il tetto massimo è di 456 posti occupati noi oggi siamo a 250”.
Si è parlato anche dei tanto contestati tamponi. “Aumentano i tamponi ma la percentuale dei positivi riscontrati si è abbassata al di sotto del 20%. Non siamo ancora usciti, la prudenza è d’obbligo, serve attenzione e responsabilità da parte di tutti per la prossima fase”.
Oggi, sabato 25 aprile, la Scr – la società committente della Regione – chiuderà la fase di assegnazione del bando per l’acquisto di 200 mila test sierologici che, ha sottolineato Cirio, saranno fatti a tutti gli operatori sanitari del Piemonte e per i medici di base.
Una parte importante della conferenza è stata dedicata al disegno di legge “Riparti Piemonte” che sarà approvato la prossima settimana dalla Giunta regionale prima di passare alla discussione in Consiglio per l’approvazione e la trasformazione in legge. 800 milioni di euro per far ripartire l’economia nella Fase 2, provenienti risorse regionali, Fondi europei per lo sviluppo regionale non ancora impegnati, risorse statali e quote Fondo sociale europeo non utilizzate.
“Non c’è più un piano di competitività generale ma un intervento specifico modulato sulle esigenze del Piemonte – ha spiegato Cirio -. Risorse certe che possiamo mettere in campo, l’obiettivo è che questi sostegni arrivino nelle tasche di chi ne ha bisogno in termini facili e immediati. Prevediamo di renderlo operativo entro la metà di maggio”.
A fianco delle risorse finanziarie sarà perseguita una semplificazione dei vincoli di carattere burocratico (come quelli della legge sull’urbanistica e dell’edilizia).
Il disegno di legge sarà illustrato articolo per articolo in una nuova conferenza stampa che sarà convocata la prossima settimana , di certo c’è che l’articolo 1 della legge prevederà uno stanziamento di 55 milioni come indennizzo straordinario a favore del personale sanitario della regione (di cui 18 provenienza fondo nazionale). In settimana si vedrà con i sindacati in che modo e con quali modalità riconoscerle ai lavoratori.
Nessuna buona notizia invece per chi sta aspettando la cassa integrazione in deroga. “Nessuna Regione è riuscita ad anticiparla per ulteriori difficoltà procedurali – ha spiegato l’assessora al lavoro Elena Chiorino -. Conto la prossima settimana di trovare una soluzione o attraverso un accordo con l’associazione delle banche oppure con i singoli istituti per erogare quanto più velocemente possibile la cassa”.

Un accenno anche alle mascherine, dopo l’annuncio la scorsa settimana, dell’arrivo di oltre 5 milioni di mascherine da destinare a tutti i piemontesi. “Non tutti le avranno entro l’inizio della fase 2, in parte le riceveranno verso l’11 di maggio anche attraverso la distribuzione postale. Saranno di tre tipi, due milioni in tessuto, due in Tnt e uno in microfibra”, ha specificato l’assessore alla Protezione Civile Marco Gabusi.
Non è mancato un accenno alle polemiche sull’Unità di Crisi. “E’ evidente che quando sei in un emergenza, della quale si sta occupando l’Unità di Crisi, non puoi anche programmare, ecco perché abbiamo creato una task force con Fazio”.

 

 

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