Dopo dieci anni di guerra che hanno distrutto l’intera Siria e causato la fuga di milioni di persone alla ricerca di protezione internazionale, si è aperto ieri a Coblenza, in Germania, il primo processo a due agenti dei servizi segreti del regime di Bachar al Assad accusati di “crimini contro l’umanità”. Si chiamano Anwar Rasla e Eyad al-Gharid, sono rifugiati in Germania da alcuni anni e sono stati riconosciuti da alcune loro vittime.
Malgrado la crisi del coronavirus e le difficoltà dovute al confinamento, l’Alta Corte regionale della Renania Palatinato ha tuttavia deciso, vista la grande importanza che riveste, di mantenere la data fissata per il processo.
Un’importanza sottolineata da Amnesty International nelle seguenti parole : “Siamo di fronte a un momento storico nella lotta per la giustizia in favore delle decine di migliaia di persone arrestate illegalmente, torturate e uccise nelle prigioni e negli altri centri di detenzione governativi in Siria”.
Parole alle quali fanno eco quelle di una giovane donna siriana arrestata nel 2012 “Se verranno condannati i primi colpevoli, allora avremo l’impressione di non aver perso totalmente la nostra rivoluzione.”