Peveragno – Dopo l’entrata in vigore della nuova ordinanza regionale che impone agli addetti alla vendita presso gli esercizi commerciali l’utilizzo di mascherine e guanti, il Comune ha iniziato la distribuzione di protezioni in tessuto lavabili e utilizzabili più volte ai commercianti e a chi ne farà richiesta. Da domani i volontari della Protezione Civile, dell’Aib e i volontari civici collaboreranno alla distribuzione, consegnandole a chi è in fila nei negozi più grandi e ne è sprovvisto, lasciandone un quantitativo agli esercizi più piccoli, per i propri clienti. Alla dotazione assicurata dal lavoro di sarte e volontarie (le mascherine sono state regalate), verrà aggiunta la fornitura acquistata da Unione dei Comuni e dal Comune stesso. “In questo modo spiega il sindaco Paolo Renaudi – contiamo di riuscire a fornire a tutti i nuclei familiari che ancora non ne sono dotati, almeno una mascherina lavabile. A chi riceverà la maschera, i volontari e i commercianti chiederanno un’offerta libera: il ricavato sarà dato alle squadre di Protezione Civile e Aib per il sostegno alla loro attività”.
Sul tema delle mascherine si è espresso anche il gruppo di opposizione consiliare “Peveragno Continuità e Innovazione ”. “Non vogliamo polemizzare con sindaco e giunta – dice il capogruppo Enzo Tassone – per la richiesta di dotare le famiglie peveragnesi di mascherine e altri dispositivi di protezione, né tanto meno contestare l’operato dell’amministrazione comunale in questo periodo drammatico per tutti. Si tratta invece di operare una scelta di politica sanitaria, a nostro avviso, sensata e utile che salvaguarda la salute di tutti. Nello specifico, per quanto riguarda la fornitura non condividiamo assolutamente quanto recentemente dichiarato dal primo cittadino secondo cui dotare di mascherina circa 2500 nuclei familiari Peveragnesi rappresenta una spesa importante lasciando intendere troppo onerosa. Riteniamo e lo ritiene la popolazione tutta, che per la salute non ci sono spese importanti o meno importanti. La spesa per due o tre mascherine a nucleo familiare potrebbe aggirarsi su poche migliaia di euro. Tenuto conto che la situazione del bilancio comunale dispone di una consistente liquidità di cassa, che supera i due milioni di euro, una piccola parte dell’avanzo può essere utilizzata per l’acquisto al fine di dare un ulteriore segnale di sicurezza e di solidarietà verso la cittadinanza. Rimaniamo a disposizione per collaborare alla consegna dei dispositivi alla popolazione e per affrontare congiuntamente la riduzione delle tasse comunali a carico di partite iva e piccole e medie imprese locali”.
“Accolgo con favore – la replica del primo cittadino – gli stimoli che arrivano dall’opposizione. In un periodo così complicato ci siamo dovuti muovere in breve tempo in tre distinte direzioni: la predisposizione di un piano di sicurezza nella nostra casa di riposo per la salvaguardia degli ospiti, l’organizzazione dei buoni per far fronte all’emergenza alimentare e infine la dotazione delle mascherine a quante più persone possibile”.