Roccavione – Chiede aiuto la casa di riposo di Roccavione. Dopo aver lanciato un appello alla cittadinanza di contribuire con donazioni su un conto corrente il presidente dell’Ente morale famiglia Toselli, don Erik Turco, e il presidente della Gesac, Marco Didier, rispettivamente titolare e gestore della struttura si rivolgono, con una lettera, al Prefetto, all’Unità di Crisi della Regione Piemonte, ai vertici dell’Asl CN1 al e al sindaco Germana Avena. L’emergenza coinvolge sia il personale sia gli ospiti della struttura. Alcuni anziani con sintomi riconducibili al coronavirus sono stati isolati nelle camere singole disponibili. Le stanze sono state attrezzate per la somministrazione individuale dei pasti e all’interno personale della struttura e medico entra solo con le tute e gli altri dispositivi di protezione monouso. Nessuno è ancora stato sottoposto a tampone, quindi come ci ha detto ieri (4 aprile) il direttore Luca Belvolto non si può essere certi di casi di covid.
Tuttavia si legge nella lettera dei due presidenti: “Nel mese di marzo si è verificato un numero di decessi (7) non in linea con i dati storici degli anni precedenti. La condizione di salute degli ospiti con sintomi è seguita quotidianamente dai medici di medicina generale che in diversi momenti hanno comunicato la situazione al Servizio di Igiene Pubblica di Cuneo. Inoltre, in almeno due circostanze, è stato chiesto l’intervento del 118 per due ospiti critici e, in entrambi i casi, le persone non sono state trasportate: un caso è successivamente deceduto, l’altra persona è ancora in condizioni incerte”. All’interno della residenza sono state adottate fin dall’inizio dell’emergenza tutte le misure necessarie a monitorare la situazione e ci ha riferito Belvolto: “Teniamo costantemente aggiornati i famigliari delle condizioni dei loro cari”. “La struttura – scrivono Turco e Didier – ha potuto disporre da subito di una dotazione sufficiente, seppur contingentata, di dpi: mascherine chirurgiche, tute complete, visori, guanti monouso e disinfettante”.
La situazione negli ultimi giorni si è aggravata perché tra il personale sono aumentati i casi di malattia: undici operatori socio sanitari su diciannove e due infermieri su quattro sono in mutua. Tra mercoledì e venerdì della scorsa settimana sono stati eseguiti i tamponi a dieci operatori, i risultati dovrebbero essere disponibili nei prossimi giorni. Una situazione aggravata dalle dimissioni di due infermieri: uno ha aderito al primo bando Asl e terminerà il servizio a Roccavione a fine aprile, l’altro si è trasferito all’ospedale di Verduno. “Per questi motivi la copertura dei turni è già oltre il limite del sostenibile: stiamo facendo ricorso, come previsto dal decreto ministeriale, a figure non qualificate da affiancare a personale Oss, ma nel caso di assenza di qualche unità in più non sarà più possibile garantire il servizio in sicurezza. La situazione viene costantemente aggiornata con il Distretto Sud-Ovest dell’Asl CN1 nella persona del direttore Dott. Barbero e con il SISP nella persona del Dott. Torchio. Il dott. Barbero ha dato la disponibilità ad impiegare uno o più infermieri del servizio territoriale dell’Asl per sopperire all’assenza di nostri infermieri e garantire il servizio minimo di somministrazione delle terapie”. Al termine della lettera che descrive la situazione della residenza l’appello: “Richiediamo un intervento di supporto immediato e ci mettiamo a completa disposizione per concordare possibili strategie per gestire la grave situazione”, scrivono i responsabili della struttura.
Chi vuole aiutare la casa di riposo di Roccavione può fare un versamento sul conto Ubi Banca Iban IT37G0311146750000000005365, causale donazione pro Ente morale Famiglia Toselli.