Revello – “Nessun coronavirus potenzialmente dannoso per l’uomo è stato isolato in Italia o in Europa e la prossimità di pipistrelli all’uomo, come quella che si realizza in presenza di colonie di questi mammiferi in aree abitate, non pone rischi di trasmissione di Sars-CoV-2. I pipistrelli italiani svolgono un importantissimo servizio ecosistemico sopprimendo insetti effettivamente o potenzialmente nocivi alla salute umana, ai coltivi e ai boschi. Pertanto, la presenza di pipistrelli anche in prossimità di aree abitate costituisce un elemento positivo e non deve causare preoccupazione”.
Così si è espresso l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale di Roma in una nota emessa il 31 marzo scorso, volta a fugare i dubbi della popolazione circa la possibile relazione tra la presenza di chirotteri ed il rischio di trasmissione del Covid-19.
La comunicazione è, quindi, stata ripresa dal Parco del Monviso per scongiurare interventi di eradicazione e di distruzione di colonie di pipistrelli, come quella che ogni anno ad inizio aprile torna a popolare l’abbazia di Staffarda. “Dalla metà del secolo scorso, – spiega il tecnico dell’ente Mara Calvini – puntualmente in questo periodo arrivano a Staffarda ben 1.200 femmine di due specie di chirotteri: sono esemplari di Vespertilio maggiore e Vespertilio minore e qui si radunano per partorire ed allevare in tutta tranquillità il loro unico piccolo”.
La vita di questi esemplari può anche essere osservata dai visitatori dell’abbazia, grazie ad una telecamera ad infrarossi posizionata in un ambiente attiguo.
La distruzione delle colonie di chirotteri, oltre a costituire una violazione delle leggi vigenti, arrecherebbe un grave danno ambientale.