Borgo San Dalmazzo – Stava lavorando nel capanno degli attrezzi, nel cortile della sua abitazione di via Pedona, quando una scintilla partita dal flessibile ha appiccato il fuoco al grembiule e ai vestiti. Le fiamme e il fumo non gli hanno dato scampo. È morto così, nel pomeriggio di giovedì 19 marzo, Mario Cometto, ex capostazione di Borgo. Aveva 77 anni. Originario di San Rocco Castagnaretta, aveva studiato nel Seminario di Cuneo. Poi era entrato in Ferrovia, lavorando prima a Saluzzo e poi, come capostazione titolare, a Borgo Gesso e a Borgo San Dalmazzo, fino alla pensione ottenuta nel ’94.
A Borgo si era stabilito nel 1971 e poco dopo era stato eletto consigliere comunale nella lista del Partito Comunista. “Ci ha trasmesso il senso della giustizia e il valore della solidarietà – dicono i figli -. Lettore appassionato, frequentatore assiduo della biblioteca comunale, ha svolto il suo volontariato in famiglia, dedicandosi con affetto incondizionato ai 5 nipotini”. Era tifoso del Milan e aveva collaborato con LegaAmbiente per il progetto di accoglienza e sostegno dei bambini di Chernobyl, recandosi anche in Bielorussia. Era anche un abile artigiano del vetro, che sapeva tagliare e montare con perizia, e come volontario aveva svolto dei lavori alla parrocchia di Gesù Lavoratore. Operato due anni fa per un tumore al polmone, aveva affrontato la malattia con grande determinazione. Lascia la moglie Emma Martini, sposata nel 1965, i figli Alberto (titolare di un negozio di alimentari in via Marconi), Elena (impiegata alla filiale di Borgo di Ubibanca) e Alessandro (educatore della cooperativa sociale Il Ramo) oltre ai cinque nipotini. I funerali si svolgeranno, in forma strettamente privata, sabato 21 marzo alle ore 11 al cimitero di Borgo.