Cuneo – Si è concluso con una condanna il processo a L.B. tassista di Cuneo che nell’ottobre del 2018 si sarebbe reso colpavole di due atti di minaccia e di violenza privata nei confronti di un collega. Forse fra i due non c’erano buoni rapporti, ma nessuno dei colleghi ha saputo fornire utili indicazioni in questo senso e l’unica testimone effettiva del processo è stata la cliente che si trovava a bordo del taxi della parte offesa e che L.B. avrebbe provato a speronare. La donna proveniente col taxi dalla stazione, si stava dirigendo verso la Questura, quando in corso Kennedy si accorse che l’auto su cui viaggiava dovette sterzare bruscamente per evitare di essere tamponata frontalmente da quella dell’imputato, “ho pecepito che voleva venirci addosso – ha riferito la donna in aula – e il conducente mi disse che non era la prima volta”. In altre due occasioni, ma senza il riscontro di alcun testimone, L.B. avrebbe minacciato la parte offesa nei pressi del piazzale della stazione. Il pubblico ministero Alessadnro Borgotallo, ha ribadito la pericolosità di una tale condotta “soprattuto in considerazione del fatto che parliamo di professionisti che hanno la responsabilità dei clienti che trasportano” e ha chiesto una condanna a 11 mesi di reclusione, mentre l’avvvocato Roberta Rabbia, ha chiesto l’assoluzione del proprio assistito, mettendo in dubbio la veridicità dell’unica teste che chiamata a testimoniare, avrebbe inizialmente rifiutato di presentarsi sostenendo di non sapere niente di quel fatto e quando alla fine venne in aula non riconobbe l’imputato nè l’auto che guidava. Il giudice accogliendo la richiesta dell’accusa ha condannato l’uomo a 5 mesi di reclusione con la sospensione della pena.